Ai domiciliari col Reddito di cittadinanza, assolto Michele Bonavota
Secondo l’accusa avrebbe percepito il reddito di cittadinanza nonostante fosse agli arresti domiciliari, essendo accusato di associazione mafiosa per il suo coinvolgimento nella nota inchiesta antimafia “Rinascita Scott” (QUI).
Il giudice monocratico del Tribunale di Vibo Valentia, Claudia Caputo, nell’udienza del 13 maggio scorso, ha però assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, Michele Bonavota, 58enne di Sant’Onofrio.
In pratica, in base alle indagini effettuate dalla Guardia di Finanza, l’uomo, al momento della domanda per ottenere il beneficio – il 13 giugno del 2019 - era già sottoposto alla misura cautelare, cosa che avrebbe dovuto comunicare nell’istanza, poiché è una delle condizioni che ne inficiano l’ottenimento.
Durante il processo, però, la sua difesa ha prodotto l’ordinanza emessa nel gennaio del 2020 dal Tribunale del Riesame di Catanzaro con la quale gli veniva annullata la stessa misura cautelare, cosa che ha portato il giudice, quest’oggi, a chiarire che l’istruttoria espletata non consente di arrivare ad un giudizio di colpevolezza nei confronti dell’imputato “che deve, pertanto, essere assolto dall’addebito contestato”.