Sfratto statua Mancini: “Oltraggio alla memoria. Ferita profonda per comunità”

Cosenza Attualità

“Oggi, una settimana fa, proprio a quest’ora, intorno alle 6,30 della mattina, Caruso ha sfrattato e rimosso la statua di Giacomo Mancini da davanti al municipio. Da quel momento il moto di indignazione per l’offesa contro un simbolo della nostra comunità non si è più fermato e si è diffuso ovunque”

Così Giacomo Mancini junior, vice presidente della Fondazione omonima, in una dichiarazione a sette giorni esatti dalla rimozione della statua del Leone.

“L’oltraggio alla storia e le modalità violente con le quali è stato compiuto lo sfratto hanno ferito tutti. Rabbia, dolore, incredulità, dispiacere, lacrime, indignazione. Cosenza. La Calabria. Il Paese. Il 18 giugno del 2025 a Cosenza - continua Mancini - sarà ricordato come il giorno della ferita profonda inferta da Caruso al sentimento collettivo di una comunità intera”

“Caruso – incalza il nipote del l’importante politico bruzio - ha offeso la storia. Ha vilipeso la memoria. Ha infangato il ricordo. Ha insulto gli ideali socialisti. Ne hanno scritto anche i media nazionali. Tutti a chiedersi: quale è il motivo?”

“Non c’è un solo motivo valido. Nemmeno uno. Se non l’esibizione di arroganza, di protervia di rozzezza morale, di vigliaccheria, di sperpero di denaro pubblico da parte di Caruso. Il 18 giugno del 2025 - conclude Mancini - è la data che ricorderà alle generazioni future tutto ciò che chi amministra una comunità non deve mai permettersi di fare. Ad imperitura memoria”.