Non rispetta la sorveglianza e viene condannato. Assolto in Appello
La Corte d’Appello di Catanzaro, ha assolto con la formula più ampia del “perché il fatto non sussiste”, un pluripregiudicato rossanese di 36 anni, S.P.
L’uomo era finito a processo, davanti al Tribunale di Castrovillari poiché, sottoposto per tre anni alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, non aveva rispettato l’obbligo di non associarsi abitualmente a persone gravate da condanne penali.
La frequentazione
Nel corso del processo di primo grado erano stati sentiti quattro carabinieri ed era stata acquisita della documentazione della polizia giudiziaria dalla quale era emerso che in sei occasioni l’imputato fosse appunto in compagnia di un altro pregiudicato, circostanza quest’ultima emersa dal certificato del casellario giudiziario acquisito agli atti.
Il primo Giudice aveva ritenuto, pertanto, che vi fosse stata una frequentazione abituale in quanto l’imputato era stato colto col soggetto, in più occasioni ed in tempi ravvicinati.
La prima sentenza
Sulla scorta di queste argomentazioni il Tribunale di Castrovillari l’aveva quindi condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.
Contro la sentenza, però, la difesa dell’imputato ha proposto gravame nei termini di legge e, in sede di discussione, il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado.
La Corte d’Appello di Catanzaro, però, ha totalmente accolto le richieste del suo legale, Francesco Nicoletti, assolvendo dunque il trentaseienne.