Duro colpo al gioco illegale, denunce e multe per quasi 4 milioni
Una operazione congiunta condotta dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, con il supporto dell’Ufficio Antifrode regionale, in sinergica con la Guardia di Finanza, la Polizia e i Carabinieri, ha inferto un duro colpo al settore dei giochi illegali nelle province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia
Sono state oltre una cinquantina le attività commerciali finite sotto la lente degli investigatori che hanno sequestrato ben 76 apparecchi di gioco e che hanno denunciato alla Procura del capoluogo dello Stretto quattro persone a cui si contesta l’esercizio abusivo di attività di scommessa oltre che la frode informatica, avendo utilizzato apparecchi non conformi alle prescrizioni di legge, con lo scopo di evadere la relativa imposta.
La scheda "clone"
Secondo quanto riferito dai militari, la gran parte delle apparecchiature, risultate alterate, avevano una seconda scheda (il cosiddetto clone) che, bypassando quella regolare, autorizzata dall’Adm, permetteva di non inoltrare o inoltrare solo dati parziali al sistema telematico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
In questo modo le giocate venivano totalmente alterare con il venir meno del sistema di garanzia che tutela i giocatori e quindi eludendo la corretta trasmissione dei dati a danno dell’Erario.
Le maxi sanzioni
Gli Uffici in questione provvederanno ora al recupero dell’imposta evasa ed eleveranno le sanzioni amministrative previste dal Tulps, che vanno da un minimo di 5mila ad un massimo di 50mila euro per ciascun apparecchio rinvenuto, per un ammontare di oltre 3,8 milioni di euro, oltre alla chiusura da trenta a sessanta giorni degli esercizi nei quali sono stati rinvenuti gli apparecchi di gioco manomessi.
Inoltre, è stato scoperto un punto non autorizzato alla raccolta scommesse per un concessionario estero, che non aveva la concessione per operare in Italia.