Giochi e scommesse poco “limpidi”, maxi controlli: multe per oltre 4 milioni
Nel corso dell’estate la Guardia di finanza, insieme agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, ha avviato una serie di campagne ispettive per verificare il rispetto delle regole nel settore dei giochi e delle scommesse.
Le iniziative hanno interessato tutta Italia, compresa ovviamente la Calabria, e sono state strutturate su due distinte linee di azione.
La prima ha interessato l’ambito delle scommesse, svolgendosi nel corso delle fasi preliminari a gironi degli Europei di calcio maschile. La seconda è stata diretta prevalentemente al contrasto degli illeciti sugli apparecchi con vincita in denaro.
Le attività sono state rivolte anche al controllo sul corretto adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio da parte dei distributori e degli esercenti di gioco.
Una particolare attenzione è stata riservata, come di consueto, alla tutela delle fasce più deboli, privilegiando le verifiche nei luoghi e negli orari a maggior rischio di gioco minorile, che hanno portato ad elevare sanzioni per l’inosservanza delle disposizioni in materia.
A fronte degli oltre duemila controlli eseguiti, questi ultimi ripartiti in funzione di un’analisi condotta a livello centrale, volta all’individuazione di quei contesti territoriali con maggiori concentrazioni di soggetti economici “a rischio”, sono state riscontrate 462 violazioni amministrative e penali, con la contestazione di sanzioni per circa 4,3 milioni di euro.
Durante le attività sono stati anche sequestrati 172 apparecchi manomessi o non collegati alla rete telematica, in alcun casi all’interno di punti di gioco completamente abusivi; scoperti poi 17 centri clandestini di raccolta delle scommesse e denunciati 119 soggetti all’Autorità giudiziaria.
I finanzieri e i funzionari dell’Adm stanno ora sviluppando le risultanze dei controlli per quantificare la base imponibile sottratta a tassazione sia ai fini delle imposte dirette che della normativa di settore, ovvero il Preu (Prelievo erariale unico) e l’imposta unica sulle scommesse.
Il comparto del gioco pubblico, date le significative prospettive di guadagno offerte, si conferma uno dei settori di maggiore interesse per la criminalità economica, per questo la Guardia di finanza e l’Agenzia delle dogane sono particolarmente attive per salvaguardare gli attori della filiera regolare ed anche i giocatori.