Mare inquinato in Calabria? Regione contro Legambiente: “dati sbagliati”
“Non è in atto uno scontro con Legambiente, ma una divergenza di vedute". Lo ha detto l’assessore all’ambiente e al turismo della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, illustrando i dati - a suo dire esatti - sulla qualità del mare, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi in Cittadella a Catanzaro, ed in risposta al rapporto diffuso da Legambiente-Goletta Verde (LEGGI).
"Ieri abbiamo partecipato con il dirigente generale del dipartimento ambiente, Salvatore Siviglia, e con il direttore dell’Arpacal, Michelangelo Iannone, alla conferenza stampa di Goletta Verde, nel corso della quale soni stati diffusi i risultati, secondo noi, non corrispondenti alla verità, anche per la modalità di raccolta" ha sostenuto dunque l'assessore.
I 23 punti di prelievo
Calabrese ha spiegato infatti che Goletta Verde abbia proceduto a 23 prelievi e che su questi abbia basato le proprie affermazioni. "Noi - ha evidenziato - ne abbiamo fatti oltre 3 mila e i risultati sono diametralmente opposti: le acque calabresi sono eccellenti per il 93%".
L'assessore ha sottolineato, inoltre, che i loro 23 campioni sono stati prelevati alle foci dei fiumi "e sappiamo benissimo che sono le disposizioni della Capitaneria di Porto che stabiliscono le zone di mare vietate alla balneazione, in Calabria come nel resto di Italia"
"Fornire all’opinione pubblica dati non veritieri in piena estate crea solo un danno alla nostra regione. Tutto questo è oltraggioso e offensivo", ha sbottato.
"Così si mortifica la Calabria"
"A nostro avviso - ha poi aggiunto - non è stato corretto diffondere quel comunicato stampa partito da Legambiente nazionale che mortifica la Calabria, mortifica il lavoro del dipartimento Ambiente, di Arpacal e dei 200 operatori impegnati costantemente a monitorare la qualità delle acque. Mortifica tutto il lavoro sinora svolto dal governo regionale sulla depurazione"
"Non possiamo accettare - ha rincarato Calabrese - che vengano calati da Roma dati che non corrispondono alla realtà. Noi ci assumiamo la responsabilità di quello che accade in Calabria ma sulla depurazione e sulla qualità delle acque del mare la verità è completamente diversa da quella fatta emergere ieri da Legambiente. Tra l’altro la stessa Legambiente regionale ha, poi, chiarito che loro si riferivano a 23 campioni di cui solo 10 risultano inquinati e in riferimento alle foci dei fiumi".
"Ora mettiamo sul tavolo i dati reali mentre altri creano solo danni alla Calabria. Il mare è vita, è lavoro, è dignità. Noi ci assumiamo ogni responsabilità, ma pretendiamo rispetto. I dati veri sono questi. I calabresi e i turisti devono sapere che il nostro mare è pulito. E continueremo a lavorare, giorno dopo giorno, per tutelarlo" ha concluso l'assessore.