Polistena. La Fondazione Tripodi dice no alla demolizione di piazza Valarioti

Reggio Calabria Attualità

"Si apprende dalla stampa che a Polistena è stato inaugurato, in pompa magna con annesso taglio del nastro, il parco (sic!) Giuseppe Valarioti: sarebbe una bella notizia, per la comunità polistenese e non solo, se, invece, non si trattasse di un vero e proprio scempio amministrativo e finanziario, che viene portato a compimento dal sindaco di Polistena". E' quanto si legge in una nota della Fondazione Girolamo Tripodi.

"In effetti - prosegue la nota - siamo in presenza di un’operazione caratterizzata da un grande sperpero di denaro pubblico, da una cattiva gestione amministrativa che offende gli interessi collettivi, dalla distruzione di un’opera simbolica precedentemente realizzata e finanziata con risorse pubbliche, nonché dall’ennesima mancanza di rispetto per le scelte e le attività svolte dalle precedenti amministrazioni comunali guidate da Girolamo Tripodi, che hanno dato lustro e prestigio alla città di Polistena.

Viceversa, oggi, il panorama che abbiamo davanti ci parla di un paese allo sbando, dove sono al collasso tutti i servizi fondamentali.

In sostanza con una scelta miope, sbagliata e scellerata il sindaco di Polistena e la sua Amministrazione hanno deciso di distruggere la Piazza Giuseppe Valarioti realizzata oltre 40 anni fa, su precisa indicazione e scelta del Sindaco storico di Polistena Girolamo Tripodi e su progetto degli architetti Pasquale De Marzo e del compianto Lorenzo Circosta.

Un’opera che aveva comportato la spesa di oltre 350.000 euro ai costi attuali e che oggi è stata selvaggiamente cancellata e distrutta.

La piazza all’epoca era stata intitolata a Giuseppe Valarioti, Segretario Comunista della sezione Pci di Rosarno, barbaramente assassinato dalla ‘ndrangheta l’11 giugno 1980: un’intitolazione che rappresentava una scelta forte, coerente e lungimirante in linea con il costante impegno antimafia del Sindaco Girolamo Tripodi e dell’Amministrazione comunale che guidavano in quegli anni il Comune di Polistena.

L’inaugurazione era avvenuta alla presenza dei familiari di Giuseppe Valarioti, che avevano partecipato con gratitudine e commozione; inoltre, il 21 marzo 2007 in occasione della dodicesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, svoltasi a Polistena con la partecipazione di oltre 30.000 persone, il corteo ha fatto una tappa proprio in Piazza Giuseppe Valarioti, dove sono stati tenuti alcuni interventi ed è stata scoperta una lapide.

L’assurdità di questa scelta dannosa che impoverisce la comunità polistenese, non trova giustificazione alcuna se non nella cieca e ostinata volontà del sindaco di Polistena di voler cancellare a tutti i costi la memoria di Girolamo Tripodi e delle opere da lui realizzate.

Ovviamente è un tentativo goffo, patetico e maldestro che, come già avvenuto nel passato, non sortirà alcun risultato, se non l’effetto contrario.

Infatti, l’opera straordinaria e rivoluzionaria compiuta da Girolamo Tripodi negli oltre 30 anni in cui ha svolto il ruolo di Sindaco di Polistena, rimane tutt’oggi indelebile ed incancellabile nel cuore dei polistenesi. Una lunga stagione amministrativa che ha rappresentato il Rinascimento polistenese: una storia di riscatto, di progresso civile e di crescita sociale e culturale che ha trasformato Polistena da paese rurale a città moderna e progredita e che oggi purtroppo è un lontano ricordo, rimpianto dai polistenesi.

La politica miope e gretta del sindaco di Polistena in questa vicenda ha prodotto i seguenti danni a carico della popolazione di Polistena: è stata distrutta e demolita una piazza pubblica che era costata oltre 350.000 euro di soldi pubblici, cancellando una piazza importante nella parte bassa di Polistena e provocando un danno enorme ai beni pubblici e comuni; la popolazione, specie quella della parte bassa del paese, è stata privata di un luogo di incontro e di socialità che, invece, avrebbe dovuto essere curato e riqualificato per migliorarne la fruibilità da parte dei cittadini, in una visione policentrica del comune; per distruggere una piazza che era costata oltre 350.000 euro, sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per la demolizione, lo sgombero e lo smaltimento degli inerti; al posto della piazza è stato realizzato un parco (sic!) cioè si è fatto il contrario di quello che la pubblicità offre in ambito commerciale: invece della formula 2 al prezzo di 1, il sindaco di Polistena ha inventato quella inedita e fuori mercato di 1 al prezzo di 2, solo che lo ha fatto buttando una montagna di soldi pubblici che avrebbero potuto essere utilizzati per affrontare le tante emergenze e criticità che, sempre più, assillano la popolazione di Polistena.

Una saggia - continua la nota della fondazione - equilibrata e attenta amministrazione non avrebbe mai e poi mai potuto e dovuto compiere una scelta così cinica e sbagliata che va contro gli interessi della comunità polistenese e che rappresenta un enorme spreco e sperpero di denaro pubblico, quantificabile in circa un milione e mezzo di euro, tre miliardi delle vecchie lire.

La realtà è che oggi a Polistena ci poteva e doveva esserci ancora la Piazza Giuseppe Valarioti opportunamente curata e riqualificata, nel pieno rispetto della volontà e della scelta di coloro i quali l’avevano realizzata, a partire da mio padre che ne andava fiero ed orgoglioso; inoltre, ci poteva e doveva esserci un nuovo parco pubblico da realizzare in una delle tante zone degradate e abbandonate del paese ed in tal modo Polistena si sarebbe arricchita di una nuova opera e di nuovi servizi fruibili dalla comunità che, invece, è stata impoverita a causa della cieca e assurda volontà di un sindaco che, ormai, non ha più alcun contatto con la realtà polistenese e amministra in modo dispotico e antidemocratico.

Infine, mi sembra opportuno ricordare che la demolizione di Piazza Giuseppe Valarioti rappresenta l'ennesima azione di rimozione della memoria di Girolamo Tripodi, del suo lavoro politico, amministrativo e socioculturale. Si tenta di cancellare l'identità di luoghi e persone, mentre risulta evidente la totale mancanza di una progettualità urbanistica e di una visione strastegica per il futuro della città.

Tutto questo - conclude la nota - oltre a produrre evidenti danni, costituisce una beffa irrimediabile per tutto il popolo di Polistena".