Abusivismo a Bovalino: sequestrati campo boe illegale e novanta natanti
La Guardia di Finanza ha messo a segno un importante colpo all'abusivismo costiero a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria. Nel pomeriggio di martedì scorso, 5 agosto, due vedette della Sezione Operativa Navale di Roccella Jonica, parte del Roan di Vibo Valentia, hanno individuato e sequestrato un campo boe illegale di circa 1200 mq e un’area di arenile, da circa 3mila mq, che era stata recintata abusivamente.
I controlli e la scoperta
L'operazione rientra in una serie di controlli straordinari volti alla tutela degli interessi dell'erario, alla salvaguardia dell'ambiente e alla sicurezza dei numerosi bagnanti che affollano il litorale calabrese in estate.
Durante una crociera di servizio nelle acque antistanti Bovalino, i militari hanno notato diverse unità da diporto che navigavano e ormeggiavano in zone destinate alla balneazione.
Le imbarcazioni erano ancorate attraverso l'uso di “corpi morti”, ovvero blocchi cementizi sommersi a cui sono assicurate delle cime e dei gavitelli, creando di fatto dei punti di ancoraggio nautico non autorizzati.
L’area di mare, vasta circa 1200 mq, era stata trasformata in un vero e proprio campo boe abusivo, con la presenza di numerosi natanti alla fonda.
I rischi per la sicurezza
Le indagini hanno confermato che per lo specchio d'acqua in questione non esisteva alcuna ordinanza di interdizione alla balneazione e navigazione, né tantomeno alcun atto amministrativo di concessione demaniale marittima.
Inoltre, è stata accertata l'occupazione abusiva dell’area di arenile recintata di circa 3mila mq, anch'essa senza titolo concessorio. Di conseguenza l'intera area è stata sottoposta a sequestro.
Informato dei fatti, il Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso il Tribunale di Locri ha disposto che si prendessero contatti con l’Ufficio Circondariale Marittimo per l'emissione di un'ordinanza volta a prevenire possibili danni a cose e persone e a garantire una maggiore sicurezza dei bagnanti.
La realizzazione di queste strutture d'ormeggio, se non autorizzate, rappresenta infatti un pericolo sia ambientale che per la pubblica incolumità.