Acqua Pubblica, il coordinamento calabrese: rescindere il contratto con la Sorical
“La straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno ai referendum promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, del quale il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” è parte integrante, ha segnato un punto di non ritorno nel governo e nella gestione del bene comune acqua. Come nel resto d’Italia, anche nella nostra regione la maggioranza assoluta dei cittadini si è espressa, al di là di puri e formali tecnicismi, a favore della gestione pubblica e partecipata, e contro la realizzazione di profitti sulle nostre acque”. E’ quanto scrive in un una nota lo stesso Coordinamento Calabrese. “L’Assemblea del Coordinamento “Bruno Arcuri” – continua la nota - si è riunita presso l’abbazia di Corazzo, nel comune di Carlopoli (CZ), per ribadire il proprio ruolo di rappresentanza e titolarità delle istanze dei cittadini calabresi sulle questioni inerenti il bene comune acqua. In un’assemblea molto partecipata, che ha visto la presenza di più di cento persone rappresentative di comitati, associazioni e movimenti provenienti da tutta la regione, è stata ribadita la volontà di portare avanti con determinazione tutte le azioni necessarie per giungere nel più breve tempo possibile alla completa ripubblicizzazione del servizio idrico calabrese”.
“A pochi giorni dalla vittoria referendaria – si legge nel comunicato - constatiamo che finalmente molti amministratori nella regione si sono accorti di vertenze che il nostro Coordinamento sta conducendo da anni. Anzitutto, la questione della illegittimità delle tariffe applicate ai comuni, i cui costi gravano alla fine sulle tasche dei cittadini. Non meno rilevante è la mancata attuazione degli impegni sottoscritti in sede di ottenimento della concessione regionale, che obbligavano il socio privato ad investire quasi 100 milioni di euro nei primi 5 anni. Ancora, c’è la sconcertante novità della delibera 71 della giunta regionale, che obbliga i comuni ad accendere mutui per pagare presunti debiti connessi al servizio idrico e svende i servizi pubblici ad una nuova società, che quasi certamente sarà la stessa Sorical. Una direzione esattamente opposta rispetto a quanto richiesto dalla maggioranza assoluta dei calabresi”.
“La linea stabilita dall’assemblea di Corazzo – continua il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” - per una reale ripubblicizzazione del servizio idrico prevede l’immediato rilancio della mobilitazione dei comitati e delle associazioni. Il prossimo 2 e 3 luglio si terrà a Roma l’assemblea nazionale del Forum dei Movimenti per l’Acqua, che riproporrà la proposta di legge d’iniziativa popolare depositata in Parlamento già nel 2007. Fin da subito però è necessario un chiaro pronunciamento di tutti gli enti locali e delle province, anche attraverso la modifica degli statuti, e soprattutto è urgente una chiara presa di posizione del consiglio regionale, per legiferare mantenendo fede al pronunciamento della maggioranza dei cittadini calabresi. Per fare questo, è necessario procedere anzitutto all’abrogazione della delibera 71 e alla rescissione in danno del contratto con la Sorical”.
“Le nostre proposte – conclude la nota - saranno esposte in dettaglio nel corso di una conferenza stampa che terremo nei prossimi giorni a Reggio Calabria nella sede del Consiglio Regionale, durante la quale presenteremo una articolata mozione, che chiederemo pubblicamente di sostenere a tutti i consiglieri regionali, insieme ai rappresentanti degli enti locali e delle province. Fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua!”