Pascolo abusivo: caso Cotronei, le misure adottate dalla Prefettura

Crotone Attualità

“Si fa riferimento alle iniziative dell’amministrazione comunale di Cotronei sul fenomeno del pascolo abusivo per sottolineare che la Prefettura, non da ora, pone attenzione alle lamentele degli agricoltori locali e dei proprietari terrieri per i danni alle colture ed ai manufatti insistenti sui terreni agricoli calpestati. - È quanto si legge in una nota stampa della Prefettura di Crotone - Al riguardo, constatato il limitato effetto deterrente del sistema penale in materia, in quanto i rarissimi procedimenti penali instaurati davanti al giudice di pace su querela di parte (trattandosi per lo più di fondi privati) si sono finora conclusi con l’irrogazione di mere sanzioni pecuniarie, il Prefetto ha assunto il coordinamento dell’azione dei soggetti a vario titolo coinvolti, ivi comprese le strutture sanitarie, per cercare di combattere il fenomeno su più fronti.

Così, dall’inizio del 2010 ad oggi, la questione è stata più volte approfondita in sede di riunione tecnica di coordinamento delle Forze di polizia (10 febbraio 2010, 17 febbraio 2010, 28 luglio 2010, 6 aprile 2011, 8 giugno 2011), nonché nell’ambito di incontri specificamente dedicati al tema con la partecipazione, tra gli altri, del sindaco pro tempore di Cotronei, dell’azienda sanitaria provinciale di Crotone e di alcune associazioni locali di allevatori (3 febbraio 2010, 20 gennaio 2011, 22 febbraio 2011).

In tali circostanze è stata sottolineata la necessità che le vittime, superando i timori di rappresaglie, dessero luogo alla denuncia sistematica dei fatti illeciti anche al fine di acquisire elementi utili per poter proporre misure di prevenzione a carico degli autori. Contestualmente sono state pianificate le eseguenti, più incisive misure:

- inserimento della località maggiormente interessata al fenomeno tra gli obiettivi sensibili dell’Arma dei carabinieri per una costante vigilanza;

- verifica, curata dal comando provinciale del Corpo forestale dello Stato d’intesa con il servizio veterinario, sul rispetto delle norme igienico-sanitario nella gestione delle mandrie;

- monitoraggio, ad opera del Comando provinciale della Guardia di finanza, sul rispetto della normativa fiscale da parte dei titolari delle aziende sospettati dei fatti in discussione;

- fattibilità del sequestro delle mandrie vaganti e della loro successiva distruzione.

Per effetto delle misure adottate, l’Arma locale ha eseguito, dal febbraio 2010, oltre 150 servizi automontati, ricorrendo inoltre all’applicazione di un’ordinanza sindacale del 2001, rimasta per molti anni nel dimenticatoio, di divieto di pascolo per denunciare ex art. 650 i contravventori. L’intensa attività di controllo, nel corso del 2010 e del 2011, ha fatto emergere che effettivamente il fenomeno è riconducibile in gran parte a soggetti di uno stesso gruppo familiare. Le Forze dell’ordine hanno quindi denunciato dieci persone, otto delle quali appartenenti al predetto gruppo familiare, per diverse violazioni di carattere penale: articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), articolo 636 c.p. (introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui), articolo 635 c.p. (danneggiamento). In particolare, a conclusione di indagini laboriose partite nel marzo scorso, il Corpo forestale dello Stato ha localizzato circa 200 caprini al pascolo deferendo all’Autorità giudiziaria cinque allevatori, di cui quattro appartenenti al predetto gruppo familiare, per pascolo abusivo su fondo pubblico e contestando anche il concorso di persone. Il Corpo forestale dello Stato è poi giunto al deferimento all’Autorità giudiziaria di un soggetto per le ipotesi di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche dell’Unione europea e per falsità materiale.

Nello stesso periodo, inoltre, le Forze dell’ordine hanno accertato trentadue violazioni di carattere amministrativo per omessa custodia e malgoverno di animali (art. 672 codice penale), mancanza di autorizzazione al pascolo (art. 25 regolamento forestale), pascolo in aree percorse dal fuoco (art. 10 legge n. 353/2000), pascolo in area non autorizzata (artt. 24 e 27 regolamento forestale) e per violazione delle prescrizioni che disciplinano la circolazione degli animali, degli armenti e delle greggi (articolo 184 del codice della strada). In ultimo, due persone, sempre appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono state proposte per la misura di prevenzione dell’avviso orale di pubblica sicurezza (una già irrogata). Rimane alta, quindi, l’attenzione dell’apparato locale di sicurezza sul fenomeno del pascolo abusivo”.