CdD Crotone: è necessario un polo oncologico
Ieri nella sede della “Compagnia dei Democratici Giovani” di Crotone si è tenuta una riunione convocata dal Coordinatore Provinciale Luca Mancuso, insieme ai membri del direttivo provinciale Gianpiero Maneli, Silvia Modesto, Giovanni Martinelli, Vincenzo Russo, Domenico Corigliano, dando seguito ad un impegno politico “che si è rafforzato convintamente dopo le recenti elezioni comunali”.
“La Compagnia dei Democratici Giovani – affermano in una nota - vuole portare avanti con forza e convinzione quella politica del fare volta sempre a quelle che sono le esigenze soprattutto delle classi meno abbienti, a coloro i quali hanno bisogno di tutela e di qualcuno che cerca di rappresentarli nelle risoluzioni di quelle che sono le problematiche e esigenze quotidiane. In questa riunione la tematica principale è stata la sanità, che è divenuta in questi ultimi mesi un argomento troppo importante, considerando che la sua qualità rappresenta certamente la misura del grado di civiltà di una popolazione”.
“Dopo varie segnalazioni ricevute dai nostri aderenti i Giovani della CdD hanno inteso approfondire e puntare l’attenzione della discussione sull'ospedale ma principalmente sulla situazione del reparto di oncologia dell’ASL di Crotone, che nella nostra provincia riveste un importanza a dir poco particolare e che già opera, per un afflusso inimmaginabile di pazienti, in continua emergenza”.
“Vogliamo lanciare - affermano i giovani CdD - un grido d'allarme sul lento ma inequivocabile depotenziamento dell’ospedale stesso di Crotone, ed in particolare desta vero sgomento, per chi un pochino conosce la struttura, l’idea di accorpare il reparto di oncologia a quello di medicina, una idea maldestra questa che crea indignazione da parte dei semplici cittadini verso la politica e tutte le istituzioni, in quanto siamo convinti che bisogna opporsi con tutte le forze affinché non avvenga l’ennesimo atto di umiliazione verso una popolazione colpita su tutti i fronti, soprattutto dal “Cancro” malattia questa che non risparmia nessuno e non fa differenza tra uomini e donne, ricchi e poveri, potenti e deboli, quindi nessuno è immune sia personalmente o sia per propri parenti e cari”.
“Statistiche ben note, per problematiche di inquinamento ambientali, portano Crotone ed il suo circondario nei primissimi posti a livello nazionale per altissimo rischio cancerogeno, per cui ritenevamo che la Regione desse la giusta attenzione a questo reparto, che da noi riveste un'importanza a dir poco strategica. Un encomio particolare e sentito va fatto certamente a tutto lo staff medico e paramedico guidato dalla Dottoressa Tullia Prontera che pur tra mille avversità gestisce egregiamente ca. un migliaio di malati, e questo riteniamo è veramente un esempio di eccellenza che abbiamo nel nostro territorio e che nessuno purtroppo risalta nella giusta misura, però per esempio la radioterapia i nostri malati devono recarsi comunque a Catanzaro, e ciò comporta aumenti di spese per le famiglie e sacrifici fisici per i malati stessi, che già vivono un calvario di problemi personali angosciante non dimenticando, inoltre, la crisi economica che comunque attanaglia tutti in generale”.
“La logica che spinge i nostri politici regionali a decisioni così drastiche – prosegue la nota - sfugge alla gente comune. La necessità di riduzione dei costi nella sanità va realizzata dove ci sono sprechi e speculazioni ma non in contesti di ottima sanità, quali l'Unità operativa di oncologia di Crotone, dove il cittadino riesce a trovare sostegno morale, assistenza medica, professionalità e buona qualità del servizio”.
“La nostra richiesta – concludono i giovani CdD - in controtendenza sicuramente con la strategia della Regione, è quella di creare un polo Oncologico a Crotone, magari usando strutture già esistenti come l’ex casa di cura “Villa Giose” oppure la struttura ASL che si trova in Corso Messina, dove potranno dare servizi di eccellenza per la degenza dei malati, ma soprattutto una struttura innovativa dove potrà essere implementata l’attività della ricerca e sperimentazione in un territorio dove tutto è un fenomeno da studiare, soprattutto per l’aumento esponenziale di queste patologie tumorali. La salute è un bene comune, i primi che devono tutelarlo siamo noi cittadini che dobbiamo lottare per non perdere diritti che vanno aldilà di qualsiasi ragionamento, per dare un futuro migliore a tutti. Siamo pronti ad intraprendere e partecipare a qualsiasi iniziativa che guardi con attenzione e riguardo questi nostri sfortunati concittadini, sempre se sorretti dal volere popolare”.