Porto Gioia Tauro: centinaia in piazza, verso presidio a Roma
Sindaci e sindacati questa mattina hanno dato appuntamento davanti al varco doganale del porto di Gioia Tauro, per iniziare la mobilitazione che porterà fino al 5 luglio. In quella data, il terminalista della scalo gioiese Medcenter, il Ministro dello sviluppo economico e i sindacati dovranno riaprire quel dialogo bruscamente interrotto lo scorso 22 giugno, quando il colosso della movimentazione container Mct aveva parlato della necessita' dell'azienda di mettere in mobilita' 467 dipendenti, vale a dire il 50% della forza lavoro impiegato al porto.
Per scongiurare i licenziamenti e cercare una via di uscita che porti lo scalo al di fuori delle secche in cui pare essersi bloccato, i sindacati e i sindaci della Piana di Gioia Tauro, nel Reggino, hanno dato vita a una manifestazione di protesta nei confronti del governo e soprattutto nei confronti dell'azienda. La parola d' ordine lanciata dal piazzale portuale e' stata "tutti a Roma", sindacati, ma soprattutto i primi cittadini che il 5 luglio approderanno nella capitale per far si' che quella di Gioia Tauro diventi vertenza calabrese e non solo del territorio. Circa 300 partecipanti, poca la presenza della societa' civile che, come sottolineato dal segretario generale regionale della Cgil, Genco, "non ha ancora intuito la portata della decisione di Mct".