Agrumicoltura: Coldiretti scrive ai consiglieri della Calabria
Riceviamo e pubblichiamo una nota della Coldiretti che scrive a tutti i Consiglieri regionali:
“Il Consiglio Regionale lascia sola Rosarno e le imprese agricole ed agroalimentari. Il Consiglio regionale della Calabria non tiene in nessuna considerazione oltre 30 delibere di amministrazioni comunali e 12327 firme di cittadini che hanno condiviso il progetto “grande e serio” della Coldiretti Calabria che può permettere di rilanciare il comparto agrumicolo da industria e tutte le attività economiche ad esso collegate: il dato che emerge, secondo attendibili stime, mette a rischio ben 8000 posti di lavoro. Con questa investitura popolare e Istituzionale, il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, ha scritto una circostanziata lettera a tutti i Consiglieri Regionali chiedendo loro nell’esercizio delle loro prerogative e attribuzione, di voler fare tutto il possibile affinché si possa subito iscrivere all’o.d.g. del prossimo Consiglio Regionale la discussione e l’approvazione di due Mozioni da tempo presentate alla massima assemblea legislativa regionale. La Coldiretti Calabria, - scrive nella lettera Molinaro - dal 29 dicembre 2010, ha avviato una vasta ed intensa mobilitazione nella Piana di Gioia Tauro sotto lo slogans “Non lasciamo sola Rosarno coltiviamo gli stessi interessi”. La convinzione che ci ha anima – prosegue la missiva - è stata che, non si può assistere passivamente, ad una crisi quasi irreversibile per quanto riguarda l’agrumicoltura della Piana con negative ricadute sociali, economiche ed occupazionali. La stampa nazionale, si è interessata della vicenda. Parlamentari nazionali, hanno seguito attentamente la vicenda e presentato Proposte di Legge Nazionali, proprio perché vi è stata la consapevolezza di dover intervenire a livello legislativo. Ora occorre far sentire il peso e l’autorevolezza di un pronunciamento dell’intero Consiglio Regionale nei confronti dell’esecutivo regionale e nazionale. Ad oggi, però nessuna discussione è stata avviata in Consiglio regionale della Calabria, facendo venire meno sia l’efficacia del diritto di iniziativa dei Consiglieri regionali, sancito dallo Statuto Regionale e dal Regolamento del Consiglio Regionale che la procedura prevista per le mozioni descritta nell’art. 119 del Regolamento del Consiglio. Una interruzione dei processi di democrazia compiuta –afferma Molinaro – che non può avere alcuna giustificazione. La coldiretti Calabria nel chiedere la discussione e l’approvazione delle mozioni, auspica un atteggiamento di responsabilità che deve prescindere da eventuali calcoli politici o pigrizie. Le imprese agricole ed agroalimentari, - conclude la lettera - l’economia del territorio, i lavoratori, i cittadini alla fine, sono coloro che rischiano di subirne pesantemente le conseguenze. Ovviamente, le imprese sane. Per le altre, forse, le cose vanno benissimo così”.