Immigrazione clandestina, sgominata organizzazione di trafficanti asiatici

Calabria Cronaca

Un'organizzazione criminale che faceva arrivare in Italia clandestinamente migliaia di migranti, per poi trasferirli in altri Paesi europei. È così che a seguito delle indagini del Servizio centrale operativo (Sco) e delle squadre mobili di Lecce, Bologna e Ravenna, sotto il coordinamento della Direzione nazionale antimafia, sono state arrestate decine di persone in Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Abruzzo, Lazio e Calabria. La maggior parte dei fermati sarebbero di origine afghana, pachistana ed indiana e sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Agli indagati è stato contestato, anche, l'aver esposto i migranti a costante pericolo di vita.

Le indagini hanno consentito di ricostruire l'organigramma dell'intera organizzazione che aveva il suo vertice operativo in Grecia e in Turchia e cellule dislocate a Roma, Milano, Cremona, Bologna, Bergamo, Brescia, Teramo, Ascoli e Bari. I migranti (pachistani, iracheni e afghani), secondo l’indagine, venivano fatti arrivare illegalmente in Italia utilizzando piccole imbarcazioni che si dirigevano verso le coste pugliesi e navi di linea dirette ai porti dell'Adriatico. Arrivati a destinazione i clandestini venivano trasferiti in Germania, Svizzera, Danimarca, Austria, Francia e Belgio. L'attività' investigativa, durata più di un anno e particolarmente complessa, ha evidenziato come i migranti, attraverso dei referenti in Turchia, Libia ed Egitto raggiungessero le coste italiane o mediante imbarcazioni di medie dimensioni con cui sbarcavano direttamente in Puglia, Sicilia e Calabria, oppure tramite tappa forzata in Grecia, ove venivano imbarcati su traghetti di linea diretti in Italia (ai porti di Ravenna, Ancona o Bari, anche all'interno di trailers). Una volta sbarcati trovavano una capillare rete di connazionali che si adoperava per ospitarli in abitazioni e consentire l'organizzazione del viaggio in piccoli gruppi. Il trasporto attraverso l'Italia fino al confine tedesco o francese avveniva mediante autovetture e pulmini noleggiati, oppure tramite tir o treni.

L'operazione, realizzata in stretta sinergia con le Autorità giudiziarie, s'inquadra in una più ampia azione strategica per individuare i protagonisti del traffico illecito di migranti verso il nostro Paese. I risultati conseguiti verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la Direzione Nazionale Antimafia, a Roma, alle ore 11.00 di oggi, alla presenza del Procuratore Nazionale, Piero Grasso, del Procuratore di Bologna, Roberto Alfonso, del Procuratore di Lecce, Cataldo Motta, e degli investigatori.