Ambiente. Incontro in procura Lamezia su problema mare sporco

Catanzaro Attualità

La questione dell'inquinamento del mare approda in Procura. Si è svolto infatti nella stanza del procuratore Salvatore Vitello un incontro con una rappresentanza della Confesercenti lametina, presieduta da Vittorio Paola, presenti Mario Bonacci, presenti, Antonio Nirello e Salvatore Menniti rappresentanti della Federazione Balneari. L'incontro con il procuratore è servito, infatti, per trovare una soluzione alla problematica dell'inquinamento del mare, che puntualmente si presenta nella stagione estiva e che fortemente danneggia l'economia di tali attivita'. Vitello, che ha espresso la sua vicinanza e solidarietà ad una categoria che ormai da anni subisce il danno economico derivante dall'inquinamento marino, ha dato la sua disponibilità e il suo massimo impegno nella ricerca della soluzione, dimostrando ampia e chiara conoscenza del problema. Il procuratore ha evidenziato "tutti gli sforzi che la procura di Lamezia sotto la sua guida ha messo in campo, nel limite delle proprie competenze, sin dal suo insediamento nel 2009 al fine di comprendere appieno il problema e le responsabilità, ritenendo gravissimo il fatto che un cosi' bel tratto di costa sia destinato ad avere questa brutta condizione ambientale, sforzi mirati alla ricerca della soluzione". Dall'incontro è emerso con che c'è si' una problematica locale, ma "che c'è bisogno di un'azione allargata a tutta la fascia tirrenica calabrese e la proposta di un'azione coordinata fra tutte le procure interessate, cosa che puo' essere messa in campo sola dalla Procura generale". Il turismo calabrese, hanno affermato Paola e Bonacci, "ha bisogno di un mare pulito e di un sistema a rete fra istituzioni e operatori, altrimenti si assisterà annualmente alle solite lagnanze e alle solite promesse, ma non cambiera' mai niente, dove il gia' precario sistema economico ne verra' ancora piu' indebolito, mancando occasioni di sviluppo su un settore dove madre natura ci ha premiato, ma che per responsabilita' collettive non sappiamo valorizzare".