Ticket sanitario: Censore (Pd), Calabria la più penalizzata d’Italia

Calabria Salute

“La Calabria, regione che soffre più delle altre gli effetti di una crisi economica che ancora appare tutt’altro che superata, risulta essere la più penalizzata d’Italia per ciò che riguarda i ticket sanitari. Ai ticket regionali, infatti, a giorni si aggiungeranno quelli nazionali introdotti con la manovra finanziaria predisposta dal governo Berlusconi, che faranno aumentare di altri 10 euro la quota già prevista dalle Regioni per la compartecipazione alla spesa sanitaria”. A mettere in risalto gli effetti della finanziaria in fase di approvazione in Parlamento è Bruno Censore, consigliere regionale del Pd. “Calabria e Sardegna – afferma Censore in una nota– sono le regioni d’Italia in cui si paga di più in assoluto, arrivando ad un costo di circa 56 euro per esami complessi come risonanze magnetiche, tac e mammografie. Ovviamente lo stesso aumento di 10 euro si aggiungerà ai costi già previsti dalle Regioni anche per gli esami semplici, con il risultato paradossale che in alcuni casi si spenderà di meno rivolgendosi a laboratori privati che al servizio sanitario pubblico”.

“Ancora una volta, purtroppo – è la posizione del consigliere regionale – sono solo i più deboli ad essere sacrificati sull’altare del rigore e dell’austerity imposti dalla difficile situazione dei nostri conti pubblici. Già da gennaio di quest’anno il governatore Scopelliti, in qualità di commissario ad acta per il piano di rientro, ha imposto il pagamento dei ticket anche ai componenti dei nuclei familiari che fino a quel momento avevano goduto dell’esenzione perché al di sotto dei 10.000 euro di reddito ISEE. Inoltre, la Regione ha introdotto anche le tariffe per le prestazioni di ambulanza e di elisoccorso che si rivelano “inappropriate”, cioè non seguite da ricovero, per le quali il cittadino è costretto a pagare. Adesso a queste misure si aggiunge la nuova stangata prevista dal governo Berlusconi-Bossi, che ancora una volta impone un sacrificio eccessivo per le regioni, come la Calabria, economicamente più deboli e svantaggiate. Il governatore Scopelliti, quindi, dovrebbe prendere atto di questo ulteriore aggravio fiscale e agire di conseguenza per armonizzare la tassazione regionale con quella nazionale, affinché la manovra finanziaria non pesi così tanto sulle tasche dei calabresi”.