Lotta alla coltivazione di droga nel reggino: tre arresti
Oltre 30 carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, supportati anche dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria”, sono stati impegnati ieri nelle campagne di Rosarno, Ciminà e Platì, alla ricerca di piantagioni di canapa indiana che grazie al clima ed alla orografia favorevole dei territori in questione viene illecitamente coltivata dalle persone del luogo.
In particolari le attività di ieri hanno consentito di giungere ai seguenti risultati:
- a Rosarno, in contrada Zippone, sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, Michele Consiglio, 23 anni, celibe, incensurato e Antonino Cangemi, 24 anni, coniugato, incensurato. I due, in un terreno la cui proprietà è in corso di accertamento, avevano messo a dimora ben 700 piante di canapa indiana, dell’altezza media di circa 2 metri, in una piantagione fornita di impianto di irrigazione “a goccia” alimentato da una pompa elettrica. Sul posto è stato rinvenuto e sequestrato materiale per l’irrigazione e la concimazione chimica delle piante che, previa campionatura sono state distrutte a mezzo fuoco;
- a Ciminà, in contrada Lambria, è stato tratto in arresto in flagranza di reato, il 19enne Paolo Nesci, sorpreso dai militari operanti mentre coltivava una piantagione, completa di sistema di irrigazione e abilmente occultata tra la fittissima vegetazione, composta da 161 piante di cannabis indica, alte circa 2 metri. Alcune piante sono state sequestrate per i successivi accertamenti tecnici, mentre le rimanenti sono state distrutte sul posto;
- a Platì, in un giardino antistante l'abitazione di proprietà di Antonio Barbaro, 78 anni, pregiudicato, legato da vincoli di parentela con esponenti della ‘ndrina Barbaro "Castanu", è stata individuata una piantagione composta da 10 piante di cannabis indica alte circa 2 metri. L’uomo è stato deferito in stato di libertà poiché ritenuto responsabile di coltivazione di sostanza stupefacenti.