Mario Occhiuto sulla A-3: basta disagi e mortificazioni
“Sono fortemente indignato e amareggiato per la grave situazione di stallo in cui l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria versa da anni, provocando un arretramento generale a una terra che vorrebbe spingersi in avanti mentre invece si trova suo malgrado ad essere mortificata di continuo nella dignità e nelle ambizioni. A mio avviso occorre immediatamente pretendere un risarcimento attraverso la costituzione di un Comitato di sorveglianza dei sindaci calabresi”. E’ un grido d’allarme al limite del dolore quello che il sindaco Mario Occhiuto lancia alla fine di una settimana da dimenticare e all’inizio dell’ennesimo week end di incolonnamenti, traffico congestionato e ritardi di ore, trascorsi a soffrire nei veicoli in transito sull’A-3 in fase di perenne riammodernamento. “Come amministratori, ci stiamo adoperando per promuovere iniziative di rilancio territoriale, per favorire il turismo culturale che ha in questa regione una madre prolifica, ma i nostri sforzi risulteranno sempre vani se nel contempo veniamo danneggiati da questo blocco infrastrutturale che non ci offre sinergia né collaborazione e, anzi, ci riporta a uno stato primordiale dei servizi. Le terribili carenze alle quali i governi che si sono succeduti in questo cinquantennio ci hanno abituati, non devono farci cadere nel baratro dell’assuefazione e della rassegnazione, altrimenti continueremo ad essere ultimi in Italia e in Europa. Io dico basta. E spero che aderiscano alla mia posizione tutti i Sindaci calabresi che abbiano l’orgoglio di richiedere un risarcimento per le tante opportunità perse e per tutte le vittime innocenti che le strade dissestate hanno strappato alla vita. Non possiamo più sopportare ritardi di alcun tipo, ne va del futuro dei nostri figli che, stando così le cose, cresceranno nella convinzione di essere nati in luoghi di ineluttabile immobilità. Non è accettabile, io credo, che nel 2011 le nostre risorse, le nostre intelligenze, i nostri patrimoni umani e ambientali debbano soccombere sotto il peso di inadempienze esterne. Da un lato i disagi eccessivi di un’autostrada entrata nell’immaginario collettivo come un girone infernale da evitare a ogni costo specie d’estate (e della quale si è occupata anche la rivista National Geographic Italia nel numero d’agosto). Dall’altro, la beffa di scoprire che, quando proprio non è possibile raggiungere Roma in orario, ad esempio, l’aeroporto di Lamezia Terme partendo dal capoluogo bruzio, non sarà possibile declinare sulla via ferroviaria a causa dell’incomprensibile soppressione di molti treni per la capitale”. Il primo cittadino di Cosenza chiama a raccolta i suoi colleghi: “Propongo la richiesta di un risarcimento collettivo. Abbiamo bisogno di tempi certi, di un organo di garanzia deputato a controllare l’andamento dei lavori e di applicare delle penali per i ritardi di volta in volta accumulati, costituendo delle commissioni di vigilanza che conducano a risarcimenti effettivi. Occorre realizzare un Comitato di sorveglianza istituzionale che sia un organismo unico in cui i rappresentanti dei Comuni possano seguire l’andamento dei lavori sul tratto autostradale calabrese. Basta, dunque, con l’assuefazione a una realtà che dobbiamo assolutamente cambiare per scongiurare problemi di sicurezza, crisi delle attività commerciali, degli scambi di ricerca con le Università e del turismo che non decolla per colpa delle interruzioni viarie. Se già per i calabresi è un’impresa eroica avventurarsi sulle proprie strade, perché dovrebbero arrivare da fuori ad attraversarle?”.