Il presidente del Consiglio provinciale di Crotone sugli atti intimidatori
"Le vicende che negli ultimi giorni hanno colpito un altro imprenditore del territorio di Crotone confermano le forti pressioni che la criminalità esercita sulla nostra comunità. Una riflessione ed un'analisi attenta deve, dunque, coinvolgere tutti. Rappresentanti politici, istituzioni, cittadini. Non solo sugli eventi ultimi, ma sul complessivo stato di cose che riguarda la nostra zona. Su Crotone, le criticità sono esasperate in ogni settore della vita". Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio provinciale di Crotone, Benedetto Proto, aggiungendo: "Lottiamo, ogni giorno, contro mali quali l'assenza di lavoro, mediocri garanzie sanitarie, rete infrastrutturale obsoleta, isolamento sociale e culturale, gestione del sistema rifiuti sempre più somigliante al modello campano. Come se questo non fosse abbastanza, qui si combatte contro una criminalità organizzata sempre più potente, che uccide, minaccia, intimidisce, frena ogni anelito di sviluppo economico ed imprenditoriale. Negli anni la 'Ndrangheta ha aumentato la sua capacità invasiva. Oggi Crotone ed il suo territorio - continua Proto - sono luoghi di mafia e stanno diventando sempre di più terra di confine. Le cosche del crotonese invadono ogni ambito, si allungano progressivamente verso le regioni ricche del nord per i loro affari, continuando a far sentire il fiato sul collo dei cittadini calabresi. Qui uccidono per strada, trafficano in droga ed armi. La mafia punta sulla paura, sul suo potenziale bellico, sull'arroganza e sulla violenza. Approfitta del cronico deficit di risorse, finanziarie e di organico delle forze dell'ordine che presidiano i nostri centri. Esercita pressioni sul tessuto imprenditoriale locale. Estorcendo somme ingenti, che arricchiscono le casse della sempre più potente 'ndrangheta crotonese. Mi chiedo se questa terra possa ancora definirsi parte integrante dell'Italia e se non vi sia al contrario il rischio che l'habitus mafioso venga accettato come nostro ineluttabile destino. Il clima di illegalità diffusa è evidente. Oggi, con terrore - dichiara ancora il presidente del Consiglio provinciale - vedo materializzarsi l'antistato con la sua pseudo etica e sono convinto che la subalternità di certa politica non fa che allontanare ulteriormente i cittadini dalle istituzioni democratiche, creando un meccanismo di sfiducia pericoloso. E se, da oltre un decennio Crotone tenta di ricostruire se stessa e le sue prerogative - afferma Proto - ogni tentativo è mortificato dall'altissima incidenza di pressioni esercitate dalle cosche. Gli imprenditori sono costretti a pagare il pizzo o a subire tentativi anche palesi di intimidazione. Racket ed usura sono il pane quotidiano di chi fa impresa. Ogni forma di sviluppo nel nostro territorio, accanto ai problemi ordinari vede, dunque, affiancarsi quelli legati agli appetiti illeciti delle cosche che in maniera parassitaria sottraggono energie, stimoli, entusiasmi sia di natura finanziaria che imprenditoriale. A pagare il prezzo più alto - conclude Proto - sono proprio gli imprenditori che subiscono atti di intimidazione ormai giornalmente. Ma le conseguenze coinvolgono tutti ed il rifiuto deve essere netto e collettivo".