Rifiuti a Catanzaro. L’intervento di Maurizio Vento
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa riguardante la situazione dei rifiuti a catanzaro, da Maurizio Vento, vicepresidente e assessore all'ambiente della Provincia
"La situazione che si è determinata nella gestione dei rifiuti a livello regionale, oltre che provinciale, era sicuramente prevedibile da chi conosce il sistema di gestione e le sue criticità, che sono di carattere sia strutturale (carenza e bassa efficienza degli impianti) che organizzativo (bassa percentuale di raccolta differenziata, frammentazione delle gestioni). La provincia di Catanzaro proprio per dare un contributo concreto nella ricerca di soluzioni praticabili, ha predisposto il Progetto per la Revisione del Piano Provinciale dei Rifiuti Urbani, presentato il 26 novembre 2010 in un’iniziativa pubblica. Nel documento (consultabile sul portale dell’ente) viene aggiornato il quadro conoscitivo e sono sviluppati tre diversi scenari di pianificazione , con standard di servizi differenziati per zona altimetrica/comuni montani/comuni litoranei, tempistiche e soluzioni impiantistiche, anche diverse da quelle previste nel piano regionale ( sia per quanto riguarda il trattamento della frazione organica, che la termovalorizzazione). Vengono anche indicati i mezzi ,il personale ed i costi dei sistemi di gestione individuati, e giustificate, attraverso tabelle di comparazione, le scelte prospettate. L’obiettivo della proposta è quello di pervenire, con la partecipazione ed il coinvolgimento più ampio possibile, anche sul piano tecnico- scientifico, ad uno strumento per l’ organizzazione della gestione dei rifiuti secondo criteri di sostenibilità ambientale ed economica a livello di Ambito Territoriale Ottimale, anche in considerazione del fatto che la Legge n.42 del 27/03/2010 prevede che, entro dicembre 2011 (termine fissato dal D.L.225/2010), venga individuato, mediante legge regionale, l’ente cui attribuire le funzioni assegnate dalla previgente normativa all’Autorità d’Ambito. I tavoli di concertazione istituzionale nati nelle fasi “acute” di questa emergenza estiva devono diventare sede di confronto permanente , per affrontare con la partecipazione e la responsabilizzazione di tutte le istituzioni locali, i diversi aspetti critici del sistema ,tra cui anche i problemi posti dall’esito dei quesiti referendari sulle norme in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica, che ovviamente avranno effetti anche su questo delicato settore.
Rispetto alle questioni sollevate in questi giorni sulla stampa locale solo alcune precisazioni:
Riguardo alle carenze strutturali è necessario ricordare che la provincia di Catanzaro è l’unica in cui le previsioni del piano regionale di gestione dei rifiuti sono state attuate, con la realizzazione sia degli impianti di selezione/trattamento dei rifiuti che delle discariche (localizzati a Catanzaro e a Lamezia Terme). Anche i successivi ampliamenti/adeguamenti sono stati approvati, con l’assenso degli enti locali interessati. La nostra provincia, già con gli impianti previsti nel piano regionale del 2002, avrebbe dovuto avere un’autonomia fino al 2014 ed oltre, ma ha dovuto sopperire alle carenze strutturali di altre province (non solo i comuni di Vibo Valentia, ma anche alcuni comuni da Reggio, Crotone, Cosenza hanno conferito nei nostri impianti ), tanto che si è dovuto fare ricorso anche ad una discarica privata ( a Pianopoli). Accanto alle considerazioni sulla carenza di impianti, sono state in questi giorni riportate sulla stampa critiche riguardo alla loro efficienza: gli impianti di selezione e trattamento dovrebbero infatti produrre COMPOST di qualità dalla raccolta differenziata della frazione organica , FOS (frazione organica stabilizzata) e CDR (combustibile derivato dai rifiuti) dalla frazione indifferenziata. Il COMPOST dovrebbe essere utilizzato in agricoltura, la FOS per riempimenti/recuperi ambientali/copertura discarica, il CDR dovrebbe essere conferito al termovalorizzatore di Gioia Tauro. E’ evidente che se il ciclo dell’organico non si chiude con la produzione e l’utilizzazione di FOS e COMPOST, se il CDR prodotto non è compatibile con l’impianto di Gioia Tauro, queste frazioni di rifiuti, più o meno trattate e stabilizzate, finiscono anch’esse in discarica. Il risultato è un aumento dei costi di trattamento, senza un ritorno in termini di recupero/utilizzo di materia ed energia, né in un significativo abbattimento dei consumi di discarica. Non si tratta però di un problema esclusivo dei nostri impianti: dalla verifica dei risultati di gestione degli impianti di TMB (trattamento meccanico biologico) a livello nazionale ( n.121 attivi nel 2008) è emerso che tali impianti , a fronte di notevoli costi di gestione ( oltre 100 euro/t) producono FOS con “limitatissima possibilità di impiego sia come ripristini ambientali che come ricopertura di discariche” (Pronunciamento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) , che viene generalmente smaltita in discarica, e CDR che, non trovando utilizzazione come combustibile in impianti industriali, viene esclusivamente smaltito in termovalorizzatori o in discarica. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nella provincia di Catanzaro i dati del 2009, ancora in fase di elaborazione, non sono incoraggianti, e segnalano un decremento rispetto al 2008 (16%), mentre la normativa fissa l’obiettivo del 65 %, da raggiungere entro il 2012. Sappiamo tutti che la raccolta differenziata è indispensabile per abbattere il ricorso agli impianti di selezione/trattamento e alle discariche. Diminuirebbe la quantità di rifiuti da smaltire, e migliorerebbe la loro qualità, basti pensare agli inconvenienti che la frazione organica presente nei rifiuti determina ,già nella fase di trasporto, in termini di emissioni gassose e liquide, oltre che di volumi ( gli interventi della magistratura sulle discariche del nostro territorio sono da ricondurre a questo fattore) . Tra gli aspetti organizzativi da considerare c’è inoltre l’eccessiva parcellizzazione delle gestioni. Per ottimizzare le gestioni sia sul piano funzionale che economico, la normativa vigente ha da tempo introdotto il concetto di Ambito Territoriale Ottimale, in cui promuovere una gestione Unica ed Integrata. Nella nostra Regione l’ATO coincide con il territorio provinciale, ma , solo nella Provincia di Catanzaro, in base ai dati rilevati nel 2010, risultano operanti 15 ditte private e in circa 20 comuni il servizio viene gestito in economia.
In tutto questo c’è poi da considerare anche l’incidenza dei costi economici ed ambientali della fase di trasporto dei rifiuti da una provincia all’altra ed, in particolare, del trasporto del CDR che da tutto il territorio regionale dovrebbe confluire nell’impianto di Gioia Tauro. Da questo quadro (che non affronta l’altro importante tema della prevenzione già al momento della produzione di beni e servizi) emerge chiaramente che i problemi da affrontare sono di varia natura, e che è tempo che tutte le istituzioni locali siano coinvolte e responsabilizzate nella ridefinizione di una strategia coerente di intervento (qualcuno ha osservato che il commissariamento determina una deresponsabilizzazione della politica e delle istituzioni locali), in grado non solo di attuare finalmente l’autonomia gestionale delle province, ma anche di riconsiderare le scelte localizzative, organizzative ed impiantistiche."