Lamezia, lettera di Bonaddio: musicisti e cantori sono scomparsi
Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione da parte del Professore Pietro Bonaddio, in merito alla scomparsa dei canori a Lamezia Terme: “Sono circa due anni che l’attività dell’ Associazione Santa Cecilia, costituita dalla Diocesi di Lamezia Terme nel 2007 che univa tutti i musicisti e cantori del lametino, è praticamente scomparsa. Infatti nella Diocesi di Lamezia Terme (CZ) dopo tanti sacrifici, prove, raduni, manifestazioni canore, concerti, animazioni liturgiche, seminari ecc..i protagonisti di questa bellissima iniziativa, (cantori, musicisti, direttori e sacerdoti) che si erano uniti sotto un unico tetto formando un “Grande Coro Spirituale”, hanno cessato la loro attività. Precisamente non esiste più il “Grande Coro Spirituale” per motivi che non si conoscono. La dispersione di questa bellissima iniziativa guidata dall’Associazione Santa Cecilia ha creato diversi malcontenti tra i partecipanti e non solo, in particolare non c’è più una direzione di guida della Musica Sacra proprio in un momento così importante per la Città. Infatti tra circa un mese ci sarà la visita del Papa nella nostra Città con la Celebrazione della Santa Messa che non sarà animata dal “Grande Coro Spirituale” ma da un’altra guida.
Il problema non è il cambiamento nella gestione dell’organizzazione musicale ma la dispersione che si è creata, in quanto la maggior parte dei lametini che facevano parte dell’Associazione hanno seguito un percorso alternativo a quello creato dalla Diocesi con concerti e iniziative in attesa della venuta del Papa. Anche l’idea di realizzare in Città dei Concerti in attesa del Papa non è da criticare, anzi è positiva, peccato che tutti coloro che partecipano alle cosiddette “Serenate” non prenderanno parte all’animazione della Messa del Papa. In pratica si sono dissociati dall’iniziativa tantissimi musicisti, direttori e cantori, tra questi ci sono musicisti professionisti, docenti e concertisti che hanno realizzato diversi progetti con la Diocesi di Lamezia senza nessun contributo economico hanno sacrificato se stessi per devozione prestando un servizio liturgico per diversi anni. Sono stati tanti gli eventi Liturgici che sono stati animati dal “Grande Coro Spirituale” però oggi la realtà è diversa, ci sono due iniziative musicali che si sono create da qualche mese suscitando non solo malcontenti, stupore, confusione tra la gente, ma anche tanta delusione.
Forse la gioia di accogliere il Santo Padre è molto forte ecco perché si organizzano in contemporanea eventi simili! Boh, sta di fatto che al posto di unire tutti con il ripristino di una situazione di fratellanza come era qualche tempo fa e con gioia cantare per amore di Dio si creano situazioni che perdono di significato. Il Popolo Santo era abituato a partecipare ai Concerti e alle Manifestazioni Liturgiche più rilevanti e di colpo si è trovato a seguire altre iniziative finalizzate al raggiungimento di altri obiettivi che non sono prettamente spirituali. Forse dalla Diocesi si respira aria di soddisfazione, in quanto la Messa ormai è vicina e l’organizzazione è perfetta come dice qualcuno, peccato che in questa data STORICA per tutti i lametini non parteciperanno a tale evento: il Coro polifonico "Aulos"; il Coro Polifonico “Simphonia”, il Coro Gregoriano “Ancillae Domini”, il Coro Polifonico “Serrastretta Joyful Chorus”, il Coro “Do…mi…sol…”, il Coro polifonico “Arianova”, il Coro Polifonico “Diocesi di Lamezia Terme”, e tanti musicisti e coristi professionisti di Lamezia Terme e di altre Città calabresi che volevano essere presenti all’evento.
Mi auguro che la visita del Papa possa in qualche modo fare chiarezza sulla situazione musicale della Diocesi di Lamezia Terme con l’unione spirituale di tutti i fedeli che hanno in comune la passione musicale”.
Le opinioni ed i commenti riportati nel comunicato stampa pubblicato in questa pagina nel pieno rispetto del diritto di cronaca, possono contenere opinioni e considerazione personali che non vincolano in nessun modo la linea editoriale della nostra testata la quale, non entrando nel merito delle vicende, si dissocia da una eventuale diatriba fra le parti e lascia ogni responsabilità – per quanto in esso contenuto – all’autore del testo.