Tragedia Camping “Le Giare”, l’intervento di Wanda Ferro
Sono trascorsi undici anni dalla tragedia del camping "Le Giare", eppure resta nitido il ricordo della furia dell’acqua, del fango, della devastazione, delle tredici vite spazzate via nell’inferno di una notte. Impossibile dimenticare il dolore, le lacrime, il sacrificio e l’impotenza dei soccorritori, la commossa vicinanza di un’intera regione che a Soverato ha la sua ferita più profonda. Questo ricordo deve costantemente guidare la costruzione del nostro futuro. Non c’è altro modo di rendere omaggio a quegli uomini e a quelle donne strappati alle loro vite, ai loro affetti, se non quello di impegnarsi ogni giorno, fattivamente, per evitare che tragedie come quella consumata lungo il letto del Beltrame si possano ripetere. Le istituzioni, ciascun cittadino, hanno il dovere di trattare la natura con rispetto, di non violentarla nella dissennata ricerca di un utile personale. Siamo ancora lontani dall’obiettivo di mettere in sicurezza un territorio difficile come quello calabrese, eppure, rispetto al passato, c’è una sensibilità diversa e una maggiore attenzione delle istituzioni rispetto alla prevenzione del rischio idrogeologico. Penso ai tanti e consistenti interventi che, ad esempio, come Provincia di Catanzaro stiamo realizzando, grazie all’impegno della Regione Calabria, per la manutenzione dei fiumi e la bonifica e messa in sicurezza di ampie aree del territorio. Interventi che però, per non essere vanificati, necessitano del contributo dei cittadini, e mi rivolgo con fiducia e speranza soprattutto ai più giovani, che devono essere i primi a preservare i luoghi in cui vivono e a vigilare contro l’incuria e i tanti danni causati dalla mano dell’uomo.