Arrestati due panettieri per detenzione d'armi da guerra

Reggio Calabria Cronaca
Giuseppe e Paolo Lombardo

I Carabinieri della Stazione di Rione Modena hanno tratto in arresto Giuseppe Lombardo, 52 anni, panettiere, e suo figlio Paolo, 24 anni, anch'egli operaio presso il panificio di famiglia, perché accusati di detenzione di armi da guerra e clandestine.
I militari, assieme ai colleghi delle Stazioni di Catona e Cannavò hanno effettuato perquisizioni presso abitazioni e terreni di proprietà e in uso ai Lombardo, sospettati di detenere armi illegalmente. Il primo rinvenimento è avvenuto su indicazione del Lombardo Giuseppe, che ormai resosi conto dell'impossibilità di sfuggire al controllo, forse nel tentativo di limitare i danni ed evitare ricerche ulteriori, ha indicato la presenza di una pistola nel bagno dell'abitazione: gli operanti hanno infatti rinvenuto all'interno della vaschetta di scarico del wc una pistola cal. 6,35 di fabbricazione francese con matricola, ma risultante mai denunciata e mai censita nelle banche dati, completa di due caricatori di cui uno contenete 6 colpi dello stesso calibro. I militari hanno ovviamente continuato le ricerche e, grazie anche all'uso di un metal detector, hanno rinvenuto, sotterrato nel terreno di proprietà, un tubo in plastica per impianti idrici all'interno del quale era custodito un fucile semiautomatico da caccia marca Beretta cal.12 con matricola abrasa, completo di fodero, in ottimo stato e perfettamente funzionante. In una baracca attigua venivano rinvenute, all'interno di una busta di plastica, 5 cartucce cal.12. Il ritrovamento più importante però veniva effettuato in altra baracca interna alla proprietà: infatti, sotto un pavimento in lamiera ed una copertura in gomma, vi era un fucile mitragliatore da guerra di fabbricazione sovietica, marca "ZAGI-M91", con matricola abrasa, in ottimo stato, lubrificato e pronto all'uso. Questo tipo di arma, organizzata per il tiro a raffica, viene classificata arma da guerra per la sua potenzialità offensiva. Entrambe i soggetti sono stati tratti in arresto con l'accusa di detenzione illegale di armi da guerra e clandestine, e ricettazione. Lombardo Paolo è stato già tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, mentre il padre, cardiopatico, avendo accusato un malore al momento dell'arresto, è stato accompagnato in ospedale dove è piantonato in stato di arresto. I due soggetti hanno alcuni precedenti, il padre ha precedenti per stupefacenti e favoreggiamento, mentre il figlio per ricettazione, tuttavia la tipologia di armi rinvenute ed il loro stato (tutte sono risultate efficienti, lubrificate e pronte all'uso), non possono che far propendere per un contesto di criminalità organizzata a cui è collegato il possesso delle armi.