Comando regionale carabinieri: in 8 mesi sequestri per 18 milioni di euro
Il loro valore sul mercato sarebbe stato di circa 18 milioni di euro, con un calcolo per difetto. Un duro colpo, dunque, per la criminalità organizzata che ha visto distruggere in pochi mesi un'imponente numero di piante di cannabis indica. Sono state, infatti, 45.802 le piante di marijuana scoperte e distrutte dai carabinieri del Comando Legione Calabria nel corso delle operazioni portate a termine dall'inizio dell'anno. Una cifra considerevole, resa nota oggi dal comandante della Legione, il generale Adelmo Lusi, nel corso di una conferenza stampa che si e' svolta nel Comando regionale alla presenza del colonnello Salvatore Sgroi, comandante provinciale di Catanzaro, del colonnello Pasquale Angelosanto, comandante provinciale di Reggio Calabria, e del tenente colonnello Patrizio Lascala, comandante del Goc di Vibo Valentia.
Nel tracciare il bilancio delle attività di contrasto alla produzione di marijuana, il generale Lusi ha sottolineato che sono stati individuati 168 siti, con 97 persone arrestate e 20 denunciate.
Un bilancio positivo, dunque, perché come ha sottolineato Lusi "i produttori hanno affinato le tecniche, mettendo in piedi una particolare attenzione nel predisporre le zone su cui fare crescere queste piante". Come la scelta di luoghi sempre piu' impervi, ben celati dalla natura e con accorgimenti ingegnosi. Così, in alcuni casi, sono state scoperte irrigazioni automatiche molto complesse oppure lunghe tubazioni sepolte sotto terra per portare l'acqua in località dove questa non esiste. "La coltivazione di canapa - ha sottolineato il comandante della Legione Calabria - è la più importante fonte di approvvigionamento di denaro per la criminalità organizzata, come dimostra anche uno degli ultimi arresti eccellenti, quello del latitante Francesco Pesce, sorpreso nella Locride a coltivare duecento piante di marijuana".
Una produzione imponente, quella che si registra in Calabria, questo perché la conformità del territorio calabrese favorisce questo tipo di coltivazione, permettendo di creare una qualità di cannabis molto richiesta sul mercato, come ha dichiarato Lusi. Infatti, nel corso di diverse indagini è stato possibile riscontrare canali di vendita che vanno bel oltre i confini regionali e guardano da un lato alla Sicilia e dall' altro ad alcune regione del Nord Italia. L'ultima scoperta di piantagioni è di oggi, nella zona di San Luca, con 184 piante. Ed è proprio questa un'altra delle caratteristiche illustrate dal comandante dell'Arma dei carabinieri calabrese. Non più grandi piantagioni con ettari di terreno e migliaia di piante, ma piccoli appezzamenti che possono essere occultati più facilmente. Salvo pochi casi sporadici, registrati ad esempio a Joppolo, nel Vibonese, con 9.100 piante in un'unica area, Rosarno, con due piantagioni rispettivamente di 2.500 e 4.700 piante, e Samo, con 2.342 piante.
Il generale Lusi ha sottolineato come questi risultati siano stati possibili grazie all'impegno di tutti i carabinieri calabresi. In particolare, ha detto il generale, "dalle attività partite con singoli rinvenimenti abbiamo aumentato lo sforzo nel periodo di massima crescita delle piante di marijuana. Così, partendo dalle singole stazioni dell'Arma, abbiamo utilizzato l'esperienza dell' Ottavo Elinucleo di Vibo Valentia e dello Squadrone eliportato Cacciatori, portando i risultati a livelli eccezionali. Gli elicotteristi - ha aggiunto Lusi - hanno sviluppato una particolare attenzione, controllando il territorio anche durante normali spostamenti aerei, segnalando le aree sospette ai colleghi competenti per territorio. Un meccanismo che ci ha permesso di assestare un duro colpo alla 'ndrangheta". Gli ufficiali dell'Arma hanno anche evidenziato come l'uso di questo tipo di droga sia particolarmente diffusa in una larga fetta di popolazione, con un uso sistematico sia tra i giovanissimi che tra i meno giovani, ricordando gli effetti deleteri per la salute che comporta l'assunzione di questo stupefacente.