A Cosenza Forum Internazionale sulla ricerca e la cura del dolore

Cosenza Salute

Fondazione ISAL, Federdolore, di cui è Presidente il dr. Francesco Amato, dirigente responsabile dell’Unità Operativa di Terapia del Dolore di questa Azienda, in collaborazione con L’Osservatorio Nazionale Permanente sulla Sicurezza (ONPS), hanno organizzato un “Forum Internazionale sulla ricerca e la cura del dolore- 150 dell’Unità d’Italia, Emigrazione: dalle braccia ai cervelli. Contributo del genio e del cuore italiano al progresso scientifico,economico e sociale della Comunità Internazionale”, che si terrà a Roma, giorno 28 settembre p.v., nella Sala Conferenze della Camera dei Deputati. Nell’ambito dell’evento, che ha come obiettivi: analizzare e approfondire i fenomeni dell’emigrazione degli italiani nell’arco dei 150 anni dell’Unità d’Italia, con un focus sul mutamento del fenomeno, che è passato dall’emigrazione di braccianti e operai, a quello di giovani laureati, ricercatori e scienziati, è stata inserita una specifica riflessione sul dolore. Quel dolore che è una vera e propria malattia e che, come tale, oggi è possibile curare. È la “scommessa” lanciata anche dall’Unità Operativa di Terapia del Dolore di questa Azienda, il cui dirigente, dr. Amato, sarà uno dei relatori del Forum, cui prenderanno parte, oltre ai Ministri Fazio, Sacconi, Gelmini anche il Sindaco di Roma on. Alemanno, gli onorevoli Livia, Turco, Romano Prodi e numerosi scienziati e ricercatori di fama mondiale. La partecipazione del dr. Amato, in qualità di relatore, rappresenta un’occasione ulteriore per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza di essere inserita in un importante circuito scientifico e di mantenere un ruolo di primo piano nel panorama sanitario nazionale. Il Direttore Generale, avv. Gangemi, esprime soddisfazione e ringrazia il dirigente “per aver sapientemente guidato l’unità Operativa, profondendo notevole impegno nel miglioramento continuo delle prestazioni erogate in favore di quelle persone che spesso soffrono il dolore in silenzio, che hanno bisogno non solo di tutela e garanzia di salute, ma anche di tutela della dignità, dell’autonomia e della qualità di vita”.