Medicina: importante scoperta del laboratorio di ricerca “Rene e Trapianto”
Uno studio effettuato nel Laboratorio di Ricerca Base annesso all’UOC di Nefrologia,Dialisi e Trapianto, diretto dal dr. Renzo Bonofiglio e che si avvale dell’apporto di giovani studiosi calabresi, ha dimostrato per la prima volta, che le cellule tubolari renali HK2 esprimono il gene dell’Adiponectina e che sono in grado di produrla e secernerla. L’adiponectina è una adipochina ad azione antinfiammatoria e riparatrice del danno cellulare, che si riteneva fosse prodotta esclusivamente dalla cellula adiposa. Numerosi lavori hanno dimostrato che l’adiponectina svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’integrità della barriera di filtrazione renale. L’adiponectina plasmatica si associa anche a decremento del rischio cardiovascolare attraverso la regolazione del metabolismo lipidico e glucidico. Bassi livelli plasmatici di adiponectina sono fortemente associati a fattori di rischio cardiovascolari come la dislipidemia, l’insulino-resistenza,e l’infiammazione. Queste correlazioni suggeriscono che alti livelli di adiponectina riducono l’incidenza dell’aterosclerosi. L’adiponectina circolante appare ridotta nei soggetti obesi, che risultano maggiormente esposti ad eventi cardiovascolari e a danno renale.
Lo studio effettuato nella struttura ospedaliera ha superato il vaglio del Consiglio Direttivo della Società Italiana dei Trapianti, che ha selezionato 327 contributi inviati da tutti i centri italiani, che lo ha incluso fra i migliori dieci, dedicandogli una comunicazione orale in seduta plenaria al prossimo Congresso Nazionale della Società che si terrà a Torino dal 18 al 20 ottobre 2012. Questo prestigioso risultato, conseguito a distanza di pochi mesi dall’inaugurazione del Laboratorio, apre un nuovo affascinante scenario nella letteratura scientifica riguardo al significato dei livelli circolanti di adiponectina e del suo ruolo sul rene. Si delinea,infatti, una nuova possibile funzione autocrino-paracrino dell’adiponectina sul tessuto renale che a sua volta potrebbe regolare come vero e proprio organo endocrino, i meccanismi di risposta al danno indotto dall’obesità, patologia che rappresenta uno dei più grossi problemi di salute in tutto il mondo occidentale.
La nuova scoperta dimostra come anche nella nostra regione esistano centri di eccellenza,capaci di fornire un contributo fondamentale nell’ambito dell’aggiornamento scientifico nazionale. I lavori prodotti dal Laboratorio di ricerca di base “rene e Trapianto” ,allestito grazie anche alla generosità della Onlus Ance Fondazione Lucchetta e ASIT, sono stati inseriti nei programmi dei convegni della Società Italiana di Nefrologia e della Società Italiana dei Trapianti d’Organo che hanno inteso premiare le idee e la qualità del lavoro svolto dal gruppo di ricerca. Grande soddisfazione è stata espressa dalla Direzione Aziendale per questa importante scoperta che è significativa e che può avere apprezzabili ricadute cliniche.