Perugia-Assisi: un messaggio di speranza per Crotone e per il mondo
Tra i 200.000 partecipanti che domenica 25 settembre hanno preso parte alla Marcia “Per la pace e la fratellanza tra i popoli” 2011 Perugia-Assisi, c’era anche Crotone, rappresentata da una delegazione del Circolo “Ibis” di Legambiente e dell’Associazione Bene comune, coordinata da Francesca Travierso e Claudia Rubino.
A 50 anni dalla prima edizione della marcia, ideata dal filosofo Aldo Capitini, ancora oggi associazioni e movimenti, gruppi scout, ambientalisti e animalisti, semplici cittadini di qualsiasi età e provenienza, hanno percorso a piedi i circa 25 chilometri che dai Giardini del Frontone di Perugia conducono alla Rocca maggiore di Assisi per lanciare un messaggio di pace, di fratellanza e di speranza.
Con la partecipazione alla marcia Legambiente Crotone e l’associazione Bene comune hanno inteso ricordare la stretta relazione tra l’utilizzo delle risorse e la pace.
“La pace è il bene comune per eccellenza – è il commento di Claudia Rubino, presidente dell’associazione Bene comune – e non può che essere fondata sulla giustizia, sull’accesso equo alle risorse e sulla solidarietà. Dalla Perugia-Assisi vogliamo portare e condividere con i nostri concittadini un messaggio di speranza anche per il nostro territorio: cambiare si può, solo se diventiamo noi stessi parte della soluzione,ovvero ‘part of the solution’ come recita lo slogan della marcia stessa, per costruire un domani fondato sul rispetto reciproco, sulla preservazione del Pianeta e sulla nonviolenza”.
Le fa eco Francesca Travierso, rappresentante del Circolo Ibis Legambiente: “La tutela delle risorse ambientali rappresenta un’importantissima opportunità per costruire la pace. La stretta connessione tra questioni sociali e sfruttamento dell’ambiente è testimoniata dal fatto che la violazione dei diritti socio-ambientali è la causa principale dei conflitti scoppiati negli ultimi anni, dalle guerre per l’acqua a quelle per il petrolio, fino a quelle per la terra. Dall’Umbria portiamo indietro un ideale forte e positivo, che ci motiva a lavorare ed a collaborare per un territorio ed un futuro migliore”.
Nello stesso giorno la delegazione ha attivamente preso parte all’incontro, presso Santa Maria degli Angeli ad Assisi, con padre Alex Zanotelli. Il noto missionario comboniano è impegnato nella promozione di un appello pubblico affinché i fondi necessari alla manovra economica si ricavino dalla riduzione delle spese in armamenti, che per il solo 2010 ammontano a 27 miliardi di euro. L’appello, lanciato a fine agosto su internet, ha visto in pochissime settimane l’adesione di oltre 11.000 persone.
“Ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del Governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35 – sono le parole del missionario comboniano - Se sommiamo questi soldi, ci accorgiamo che corrispondono alle manovre finanziarie del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione”.
Nel corso dell’incontro sono state programmate una serie di iniziative per promuovere ulteriormente l’appello ed invocare a gran voce il disarmo a garanzia di servizi pubblici essenziali quali ad esempio la scuola.
Dall’emozionante contesto della Rocca maggiore, in un’atmosfera pervasa dal messaggio universale di fratellanza espresso da San Francesco d’Assisi, i partecipanti hanno concluso declamando le prossime proposte a cui ciascuno di noi è chiamato a collaborare: garantire a tutti il diritto al cibo e all’acqua; promuovere un lavoro dignitoso per ciascuno; investire sui giovani, sull’educazione e la cultura; disarmare la finanza e costruire un’economia di giustizia; ripudiare la guerra; tagliare le spese militari; difendere i beni comuni ed il pianeta; promuovere il diritto ad un’informazione libera e pluralista; fare dell’Onu la casa comune dell’umanità; investire sulla società civile e sullo sviluppo della democrazia partecipativa; costruire società aperte e inclusive.
Ideali ambiziosi a cui, già da oggi, ciascuno è chiamato a contribuire, a partire dai propri territori, a partire da Crotone.