Boss ‘ndrangheta: “I tempi sono cambiati per la corruzione”
Domenico Varrà, uomo vicino a Francesco Pesce, boss di Rosarno, parlando durante un colloquio in carcere del tentativo di corruzione di un membro della Cassazione, avrebbe affermato che "i tempi sono cambiati" e che sarebbe difficile ripetere quanto accaduto cinque anni prima quando un tentativo sarebbe andato in porto. È emerso durante l'udienza di oggi del processo "All inside", in corso a Palmi, contro la potente cosca Pesce di Rosarno.
Secondo la deposizione di un ispettore della polizia penitenziaria, che ha firmato l'informativa confluita nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria, Varrà, parlando in carcere con un altro detenuto avrebbe sottolineato la difficoltà attuale di corrompere un giudice in Cassazione. A questo proposito, il pm Alessandra Cerreti ha depositato un documento della polizia penitenziaria con riferimento a una decisione della suprema corte risalente al 9 ottobre 2002 che disponeva l'immediata scarcerazione di Salvatore Pesce, padre della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce.