Sindacati ex Sasol: “Non possiamo e non vogliamo sentirci appagati”

Crotone Attualità

Riceviamo da Mario Galea -FILCTEM-CGIL, Francesco Chiaravalloti – FEMCA-CISL e Giuseppe Macchione – UILCEM-UIL e pubblichiamo:

"È stato firmato Lunedì 24 ottobre il decreto ministeriale che autorizza il trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per un anno ai 50 lavoratori diretti del settore chimico (ex Sasol) della ormai fallita Kroton Gres 2000 Industrie Ceramiche srl di Crotone.
Nel decreto firmato dalla Dott.ssa Paola Paduano, direttore generale degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si approva il programma degli ammortizzatori sociali per fallimento. Il trattamento ai lavoratori ha decorrenza dall’ 5 Luglio scorso e termina il 4 Luglio del 2012. Il Ministero ha anche autorizzato l’Inps a provvedere al pagamento diretto del trattamento straordinario di integrazione salariale ai lavoratori. Questi ultimi, come da impegni presi, appena percepiranno le prime indennità, restituiranno le anticipazioni concesse dalla Curia Arcivescovile, che allo si era fatta concedere un prestito dalla Banca Popolare del Mezzogiorno, con le garanzie del Comune di Crotone e della Provincia.

A loro va espresso doveroso ringraziamento, ma anche a CGIL-CISL-UIL che hanno seguito la vertenza, senza mai nulla trascurare. Certamente, in questi momenti di grande difficoltà, di crisi che assumono connotati ogni giorno più drammatici, gli ammortizzatori sociali rappresentano un sollievo irrinunciabile per le famiglie dei lavoratori colpiti dalla perdita del lavoro e dalla totale mancanza di prospettive. Questo, però, non deve indurci all’appagamento. Soprattutto non deve indurre le istituzione a relegare la questione del lavoro all’ultimo posto del proprio impegno.

Ad esse chiediamo di essere più attive, più presenti nelle politiche del lavoro, non limitando la propria azione istituzionale solo alla proroga degli ammortizzatori sociali. Perché le cose da fare sarebbero davvero tante, mentre percepiamo sia nelle politica che nelle istituzioni, una sorta di ingiustificato immobilismo, come se la soluzione alle problematiche del lavoro, possa miracolosamente pioverci dall’alto. Perché non avviare un ragionamento proficuo, costante e duraturo con il sindacato confederale, con le associazione imprenditoriali, con quelle degli artigiani, dei commercianti e delle professioni? Ricercando soluzioni possibili, anche minime ma che possano rompere questo maledetto e perverso circuito in cui si trovano le nostre comunità. Per aprire una poderosa azione di formazione e riqualificazione professionale; per migliorare la qualità del territorio dal punto di vista ambientale e, perché no, civile; per poter finalmente ripresentare una realtà accogliente e pronta a rimboccarsi le maniche. Di questo e di tanto altro oggi si ha bisogno e se ci pensiamo bene non è neanche troppo difficile realizzarlo se si crea una grande azione unitaria, mandando finalmente in soffitta inutili divisioni e fuorvianti polemiche che sembrano doverla fare sempre da padrona, qui dalle nostre parti."


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