Coltivavano marijuana sul terrazzo, processo aggiornato al 2012
Si è celebrata l’udienza penale innanzi al Tribunale di Rossano in composizione monocratico, Giudice Enrico D’Alfonso e Pubblico Ministero Leonardo Muraca, per gli imputati coriglianesi R.R., 65 anni,e G. P.C., 40 anni, chiamati a rispondere del reato di illecita coltivazione di piante di marijuana nonché detenzione di sostanze stupefacenti al fine di spaccio. La donna R.R. e l’uomo G.P.C., sono stati iscritti presso il registro degli indagati della Procura della Repubblica di Rossano, e hanno nominato come difensori di fiducia, gli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena – entrambi del Foro di Rossano – perché la donna con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso con l’uomo e con altri due figli, coltivava illecitamente, sulla terrazza dell’appartamento abitato dalla stessa e dagli altri concorrenti, 13 piantine di marijuana e, deteneva illecitamente, a fini di spaccio circa 85 gr di hashish, che veniva rinvenuto all’esterno della casa, sotto la finestra della stanza occupata dal figlio; altri 13 pezzi di hashish per 1, 140 grammi, che venivano rinvenuti in un cofanetto custodito nella stanza occupata dal figlio; 2 involucri trasparenti termosigilati, contenti semi di marijuana per 1,400 circa grammi, rinvenuti nella stanza occupata dall’altro figlio; nonché fiale di metadone. Entrambi gli imputati erano chiamati a rispondere della detenzione, in concorso tra loro, senza averne fatta denuncia al locale ufficio di Pubblica Sicurezza, un pugnale della lunghezza complessiva di cm 28 e lama di cm 12,5. ( fatto accertato in Corigliano Calabro il 02.06.2005 a seguito di perquisizione domiciliare dei Carabinieri di Corigliano Calabro).
All’udienza dibattimentale gli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena, hanno proceduto ad interrogare - con un complesso ed articolato controesame, ponendo al teste domande atte a minare l’impianto accusatorio della pubblica accusa e ponendo al teste una pluralità di domande volte a far emergere la dubbiosità della prova circa l’apparenza e la riconducibilità della sostanza stupefacente agli imputati tratti a giudizio, atteso la presenza di altri soggetti nell'immobile perquisito, - il Carabiniere intervenuto nelle operazioni di polizia giudiziaria nonché ad esaminare gli esami dell’Arpacal ove erano state inviate le sostanze stupefacenti per essere analizzate. Il giudice valutate tutte le questioni processuali avanzate dagli avvocati, ha aggiornato il processo al prossimo 23 febbraio 2012 per il prosieguo dell’escussione dei testi dell’accusa e della difesa.
Notizia segnalata da Corrado Rosetta