Associazione bene comune, Rubino: si deve partire dall’acqua
Riceviamo dall'onlus Bene Comune la seguente, la presidente Claudia Rubino propone l'inizio per un cambiamento nella gestione dei beni comuni:
"Mercoledì a Napoli si è avuta la prima positiva conseguenza del voto referendario che ha visto 27 milioni di cittadini esprimersi per l’acqua bene comune: il Consiglio Comunale di Napoli ha approvato, sostanzialmente all'unanimità, la trasformazione dell'azienda "Arin S.p.a." in “Acqua Bene Comune Napoli”, un ente di diritto pubblico che gestirà le risorse idriche.
Quello di ieri rappresenta il primo, storico, passo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nel nostro paese che, auspichiamo possa essere seguito anche dalle altre città italiane a partire dalla nostra provincia; ciò significherebbe andare nella direzione di una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nella gestione del Servizio Idrico Integrato.
La novità del modello proposto a Napoli con la creazione dell’ente di diritto pubblico “Acqua Bene Comune Napoli” non è solo organizzativa ma si estende al diretto coinvolgimento dei Movimenti e della cittadinanza attiva nella costruzione del percorso di ripubblicizzazione e co-gestione dell’acqua, un protagonismo diretto nelle scelte di amministrazione e di governo.
L’acqua rappresenta, infatti, solo il primo passo verso un nuovo modo di gestire i beni comuni. Una nuova modalità avviata con la costituzione, sempre a Napoli, di un Assessorato ai Beni comuni ed alla democrazia partecipata, il primo in Italia, affidato al prof. Alberto Lucarelli, uno degli estensori dei quesiti referendari sull’acqua bene comune.
Da Napoli, è partito anche “Laboratorio Napoli” il percorso politico-partecipato che intende costruire una nuova forma di azione pubblica locale per “tutelare e valorizzare quei beni di appartenenza collettiva e sociale che sono garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini”.
In particolare, attraverso una semplice registrazione online sul sito del Comune di Napoli, i vari gruppi, comitati, movimenti e associazioni potranno iscriversi ad una o più delle 16 macro aree tematiche istituite (Promozione della pace e cooperazione internazionale; - Ambiente, Rifiuti, Tutela della salute; Politiche Sociali e immigrazione; Politica della casa; Cultura, Turismo, Spettacoli; Forum delle culture; Mobilità e Infrastrutture; Territorio e Urbanistica; Beni comuni; Lavoro, Commercio, Artigianato; Beni Confiscati e Trasparenza; Diritto all'istruzione; Bilancio Partecipato; Sport; Politiche Giovanili e Pari opportunità;Patrimonio Comune) o alla relativa consulta con un meccanismo di accreditamento delle realtà di base che consentirà una partecipazione ampia ed incisiva ai processi di costruzione di spazi di reale democrazia partecipata.
Riteniamo che anche a Crotone sarebbe necessario avviare forme di partecipazione dei cittadini, troppo spesso costretti a subire le conseguenze di scelte calate dall’alto. A tal proposito auspichiamo l’istituzione di un Assessorato ai beni comuni ed alla partecipazione democratica che possa valorizzare la nuova sensibilità ecologica e sociale attestata dalla popolazione nella massiccia adesione al referendum e che ha portato a rivalutare l’idea della gestione pubblica di quei beni e servizi comuni necessari ad una vita dignitosa di ciascuno individuo e delle comunità locali.
La creazione dell’assessorato ai Beni comuni di Napoli è stata accolta con parole di grande plauso da Stefano Rodotà, giurista, ex garante della privacy e presidente della Commissione che porta il suo nome, incaricata di riformare il Codice civile in materia di beni pubblici il quale l’ha definita come "una innovazione che forse non ha precedenti in Europa, che consente a Napoli di riconquistare quella centralità culturale perduta negli anni (…) Si tratta di un tema che sta percorrendo tutto il mondo, parlare di beni comuni significa che tra le persone e i beni non ci sono solo il mercato e i privati".
Riteniamo che anche Crotone e gli altri comuni della provincia debbano riacquisire la centralità che meritano ma che, soprattutto, il rapporto tra cittadini ed Istituzioni debba tornare ad essere dignitoso e costruito su un senso di fiducia e collaborazione, ecco perché invitiamo il comune capoluogo ad avviare ogni iniziativa utile a favorire la partecipazione dei cittadini nella gestione dei beni comuni, a partire dall’acqua."
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