Reggio Calabria: convegno “Il paziente sessuologico”
L'Associazione Yana, in collaborazione con l'Associazione romana di psicologia e sessuologia, e con il patrocinio della Regione Calabria si è svolto un convegno sul tema "Il paziente sessuologico". All'iniziativa è intervenuto il Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolò.
"I temi del convegno - ha detto - sono iscritti, a mio avviso, pienamente nel dibattito che muove attorno alla trasformazione di forme di patologia la cui lettura ormai necessità di interventi se non multidisciplinare, almeno multifocali. Il carattere particolarmente delicato dei punti di cui discuterete, non è dunque soltanto ristretto alla sfera del privato individuale, ma la travalica, fino a farla diventare questione che ha inferenza significativa sul complesso dei rapporti sociali. Si è pienamente coscienti della necessità che occorra intervenire, sul piano pedagogico e a partire dalle scuole primarie, sugli aspetti della sessualità, aiutando le giovani generazioni a confrontarsi con una parte del sé che ha pesanti implicazioni sull'equilibrio interiore e la serenità delle persone".
"A fronte di una realtà - ha aggiunto Nicolò - che appare disinibita sul versante dei costumi e del modo di interpretare i temi della sessualità, corrisponde invece, e lo dicono alcune statistiche dei medici militari che per lavoro osservano moltissimi giovani che intendono arruolarsi, che confermano quanto sia preoccupante la scarsa conoscenza del proprio corpo sul piano sessuale. Pur non entrando nello specifico è opportuno che la politica, sulla base degli orientamenti e dei riscontri sul campo, ha il dovere di interrogarsi sul come predisporre i necessari supporti affinché - dalla sanità, al mondo della scuola - possa partire un progetto mirato sul territorio che abbia i connotati della ricerca sul campo e per oggetto le generazioni future. Sarebbe opportuno, dunque, introdurre l'educazione sessuale nella scuola. Tuttavia, interazioni, psicologiche e patologiche, che emergeranno dal dibattito, saranno di per sé una base valida per aprire una fase di programmazione dei servizi sul territorio per stare vicini a quanti denotano forme di timidezze nell'affrontare le proprie difficoltà, che esercitano forti condizionamenti nel rapporto con il resto della società". "Si tenta dunque - ha concluso - di migliorare la persona, la sua consapevolezza, per contribuire a costruire una società con minori conflitti e maggiore distensione".