2 novembre: in crisi settore “caro estinto”, tagli del 25%
In tempo di crisi pure al “caro estinto” viene chiesto qualche sacrificio. Quindi anche se nessuno rinuncia ad un bel funerale, si risparmia sugli accessori: bare più economiche, meno fiori e marmo. Un taglio di circa il 25% secondo la Camera di commercio di Monza Brianza. C'è anche chi chiede di pagare la cerimonia a rate e sceglie la cremazione.
In Italia il giro d'affari delle imprese del caro estinto vale oltre 900 milioni di Euro. Sono oltre 4500 le imprese attive, con una crescita del 4,7%. Soprattutto in Liguria (+9,2% in un anno), in Valle d'Aosta (4,9%), in Umbria (+4%) e in Calabria (+3,5%). La crisi riguarda quindi le 1400 aziende di articoli funerari e i 20.000 fioristi, che si occupano degli “accessori” collegati alla cerimonia.
In un anno sono diminuite dell'1,2%. Ma non bisogna fare di tutti i “fiori” un fascio….in Calabria c’è anche chi vende bene e non sente la crisi perché c’è chi è convinto che per i propri cari scomparsi non bisogna risparmiare.