Il boss Arena non è depresso e torna in carcere
Torna in carcere Nicola Arena, 74 anni, boss dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto (Kr), considerato elemento di grandissimo spessore criminale nell'ambito della mafia calabrese. La patologia psichiatrica depressiva alla quale i suoi legali si erano appellati per ottenerne il trasferimento ai domiciliari, secondo una perizia, e' inesistente e, pertanto, "e' compatibile con il regime carcerario il quadro patologico generale" che aveva inizialmente comportato il trasferimento dal carcere ai domiciliari. I Carabinieri, stamane, hanno eseguito un'ordinanza di revoca di un provvedimento del tribunale di sorveglianza di Catanzaro, con il quale, appunto, era stata disposta la misura della detenzione domiciliare a beneficio del boss, accusato di rapina aggravata ed estorsione in concorso, per fatti commessi nel 1990 e nel 1991; rapina aggravata ed estorsione in concorso, per fatti commessi a Catanzaro Lido nel 1990; tentativi di rapina ed estorsione con l'aggravante del metodo mafioso, per fatti commessi nel 1990 e nel 1991. I motivi di salute conseguenti alla sussistenza di un carcinoma e ad una crisi depressiva addotti dal boss hanno portato a successivi accertamenti diagnostici esperiti a seguito di dubbi sorti sulle reali condizioni di salute, portati a termine da un collegio peritale che ha operato in collaborazione con i Carabinieri, hanno consentito al tribunale di sorveglianza di giudicare "inesistente l'asserita patologia psichiatrica depressiva" e "compatibile con il regime carcerario il quadro oncologico esaminato". Arena, pertanto, E' stato tradotto nella casa circondariale di Catanzaro.