Acri: Fidapa, “Echi di storie non raccontate"
“Donne per forza o per amore. Brigantesse dell’Italia post unitaria”. E' stato questo il tema principale dell'intervento di Simona P. De Luna (coordinatrice scientifica del Dipartimento di Beni culturali e docente della cattedra di Antropologia culturale e di studi delle tradizioni popolari della facoltà di Scienze della formazione presso l’Università di Salerno) in “Echi di storie non raccontate, donne nel Risorgimento” organizzato dalla Fidapa di Acri nell'ambito del V Premio nazionale Vincenzo Padula. ‘Per forza o per amore’ erano le due spiegazioni che le donne impegnate nel periodo risorgimentale davano agli inquirenti durante gli interrogatori dopo l’arresto o nei processi. Per forza: molte sostenevano, utilizzando la cosa come attenuante, che erano state rapite e costrette al brigantaggio. Per amore: altre, la maggioranza, riferiva invece di aver seguito la vita dei briganti di cui si innamoravano sedotte anche dalla esistenza di libertà che quella scelta comportava. Alcune donne del Risorgimento sono entrate nella storia come Maria Oliverio, bella e spietata, di cui si favoleggiava non solo tra la gente delle campagne, ma tra le stesse file dei soldati che la combattevano, tanto che le sue imprese divennero fantastica materia di racconto per i cantastorie. Altre, come Maria Rosa Marinelli, una povera contadina di Marsicovetere fu abbandonata per turpe mercato nelle mani di Angelantonio Masini, capobanda lucano. Come una preda indifesa e impotente, non potette resistere ad Angeloantonio e ne divenne l'amante, facendo anche la vivandiera della banda e partecipando alle azioni. La sua vita di amante e brigantessa si protrasse dal 1862 al 1864; dopo un conflitto a fuoco a Padula, in cui morì Angeloantonio, Maria Rosa si costituì. Costituirà una sorpresa per chi, pur interessandosi del fenomeno del brigantaggio, non immaginava quanta parte vi avesse l'elemento femminile.
L’inizio della serata è stato segnato dall’inaugurazione della mostra di pittura dal titolo “TRACCE” dell’artista acrese Lucia Paese, una esposizione di cartoline storiche per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia, e celebrare degnamente il suolo patrio. La parte artistica nelle sale di Palazzo Sanseverino – Falcone è stata curata dal Coro Polifonico “San Giuseppe” diretto dal maestro G. Fusaro, dall’accademia di danza ATB Danzarte di Michele Ferraro, dagli attori Grazia Bisurgi e Francesco Votano per una giusta collocazione tra la musica, il canto, la danza, la recitazione, la storia. La presidente dell'a sezione Fidapa di Acri, Anna Cecilia Miele, ha consegnato a tutti i partecipanti una realizzazione in vetro offerta dalla ditta Arturo Vetro di Acri e di una raccolta antologica di figure femminili risorgimentali a cura della socia Maria Gabriella Ferraro.