Cosenza: Lucio Sconza risponde alla Rsu

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“Ammetto di aver letto con una certa sorpresa il comunicato a firma della Rappresentanza sindacale unitaria che questa mattina ho trovato sul mio tavolo. Il contenuto della nota appare subito fuorviante rispetto alla realtà percepita ogni giorno nel Comune di Cosenza”.

L’avvocato Lucio Sconza, direttore del Primo dipartimento di Palazzo dei Bruzi e Capo del personale, replica così alle affermazioni diffuse dalla Rsu.

“Tanto per cominciare, non esistono incarichi fiduciari o, peggio ancora, riconoscimenti di progressione economica a chicchessia, anzi, se la Rsu è per caso a conoscenza di fatti specifici, è invitata a portarli all’attenzione del sottoscritto – aggiunge Sconza – Perché solo io sono il diretto responsabile e, ad oggi, non esiste alcun provvedimento relativo a ciò che viene fantasiosamente denunciato. I trasferimenti sono stati ridotti al minimo indispensabile e comunque sempre decisi per necessità di servizio. In quest’amministrazione garantisco che non esistono criteri di valutazione soggettivi. Per quanto riguarda, poi, la costituzione del Fondo della dirigenza, argomento in cui la Rsu è assolutamente non legittimata ad entrare, mi limito a sottolineare che il Fondo è identico a quello costituito nel 2008 con parere dei Revisori dei conti, ed è assolutamente falso che sia stato impinguato. Sul Fondo del Comparto, invece, la Rsu fa finta di non sapere che nelle numerose riunioni tenute sino ad oggi (ben sei in due mesi!), si è deciso di comune accordo di procedere speditamente nell’approvazione della parte normativa del Contratto collettivo decentrato integrativo del Comparto, e di rinviare ad un’apposita riunione finale l’approvazione del Fondo che, fra l’altro, è già pronto ed ha ottenuto parere favorevole dal Collegio dei revisori dei conti. In merito allo straordinario, c’è da dire che il Sindacato è stato doverosamente informato, sia prima dell’approvazione della determina di attribuzione delle ore per i singoli settori, sia mediante trasmissione della determina appena approvata.

E’ assolutamente falso che la determina preveda, come scrive la Rsu, un cospicuo numero di ore da distribuire ai sempre noti, in quanto l’attribuzione delle ore ai settori è avvenuta nella salvaguardia e nell’interesse dei lavoratori, i quali, per necessità di servizio, erano stati preventivamente autorizzati dai dirigenti alla erogazione di prestazioni di lavoro straordinario e che, in mancanza di tale attribuzione, avrebbero rischiato di vedere leso il loro diritto alla retribuzione per il lavoro svolto. La richiesta della eliminazione della categoria A, da me proposta in una delle sei riunioni, e che contiene indubbie difficoltà giuridiche, è stata finalmente accolta dalla Rsu nonostante in un primo momento alcuni dei suoi componenti avessero espresso delle perplessità. Sulla sicurezza dei luoghi, mi preme ricordare che è stato istituito l’Ufficio del datore di lavoro, competente in materia, e che si sta già alacremente impegnando per individuare le diverse criticità e le relative giuste soluzioni. Ritengo che, piuttosto che cercare di agitarsi in maniera inattendibile, la Rsu dovrebbe dedicarsi al suo precipuo compito e dovere, ovvero quello di definire, in uno spirito di corrette relazioni, il C.C.D.I., cioè le regole che disciplinano il rapporto tra amministrazione e dipendenti. Dipendenti che, attualmente, nonostante le ben sei riunioni svolte, vedono il lavoro rallentato e il risultato conclusivo mortificato da liti interne inutili e inopportune sul piano della definizione degli istituti come su quello dei diritti di tutti i lavoratori. Non consentirò dunque ulteriormente che interessi personali vadano a nuocere l’intera classe dei dipendenti del Comune o che ne frenino il corretto riconoscimento. Dal prossimo incontro, fissato per lunedì 14 novembre alle ore 10, inviterò la Rsu e le OOSS territoriali ad assumersi le rispettive responsabilità per la definizione del contratto entro e non oltre la fine di questo mese. Al contrario, sarà organizzata un’assemblea del personale per informarlo sui motivi del mancato raggiungimento dell’accordo. La disponibilità e l’apertura dimostrate fin qui dal sottoscritto, non possono e non devono essere interpretate come segno di debolezza, ma devono rientrare nell’ambito della chiarezza di idee nel rispetto reciproco dei ruoli”.


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