Isola. Prenderà il via venerdì l’8° edizione della cattedra Rosmini

Crotone Attualità
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Programmata per venerdì 25 novembre, alle ore 18,00, nella Sala dell’Istituto Alberghiero di Soverato, la presentazione del romanzo “Anime sulla collina” di Raniero Menotti, pubblicato nei mesi scorsi dalle edizioni Ursini. All’incontro, a cura della Libera Università Popolare della Terza Età “Magno Aurelio Cassiodoro”, con l’autore e il rappresentante della casa editrice catanzarese, G. Battista Scalise, parteciperanno Francesco Grisafi, presidente dell’Università, Sina Pugliese Montello e Maria Palazzo, mentre Marisa Gualtieri leggerà alcuni brani del libro con la proiezione di immagini riferite ai protagonisti della storia; una storia che è nata certamente dalla fantasia eclettica dell’autore ma che fa riferimento a personaggi del territorio.

Con “Anime sulla collina”, inserito dalle edizioni Ursini nella collana “I libri dell’Elefantino”, Menotti Ranieri esordisce come scrittore e lo fa con una scrittura scorrevole e leggera che invita il lettore a leggere d’un fiato l’intera vicenda. Un libro, insomma, che ben si colloca nel panorama della letteratura contemporanea per la freschezza delle immagini, la fluidità della narrazione e, soprattutto, la “contemporaneità” dei personaggi, tutti frutto di un’attenta osservazione della quotidianità che l’autore trasferisce, con dovizia di particolari nei dodici episodi che compongono la struttura del romanzo. Nato a Satriano nel 1961, Ranieri si è laureato a Roma nel 1985 in Lingue e Letterature straniere moderne. Tornato in Calabria, dopo aver trascorso diversi anni in Inghilterra e negli Stati Uniti, si è dedicato all’insegnamento. Il protagonista è Vincenzo Carvelli che sogna di diventare calciatore professionista o pittore, seguendo le orme del nonno artista, dopo aver trascorso alcuni anni a New York Un tragitto ricco di vicende, d’incontri, di amarezze, di piccole-grandi conquiste, di delusioni e di successive esplosioni di gioia per i traguardi che venivano raggiunti. Vincenzo è molto legato al suo paese e, nonostante le difficoltà attraversate dalla famiglia, cerca in tutti i modi di affermarsi dove è nato e cresciuto.

L’autoritario zio Giacinto prova a convincerlo ad abbandonare l’aspirazione calcistica per quella creativa, spingendolo a trasferirsi in America dove potrebbe fare fortuna ed aiutare la sua numerosa famiglia. Ma il vero nucleo del romanzo è Satriano, il paese dal quale non si vuole staccare, con i suoi personaggi variegati e le loro storie intrecciate. Vincenzo e il fratello Giuseppe sono le figure attorno alle quali ruota la narrazione. Ad un certo punto i due sono costretti a trasferirsi, uno per motivi di lavoro a Roma, l’altro per seguire gli studi in un collegio di salesiani a Torre Annunziata. All’improvviso, un evento inaspettato sconvolge la famiglia Carvelli. Gli avvenimenti si evolvono in un alone di mistero che sembra stravolgere la vita tranquilla del paese e coinvolge emotivamente gli abitanti i quali si ritrovano ad emergere come attori comprimari. Nonostante l’atmosfera di povertà che si respira all’interno della narrazione, i personaggi non tendono mai ad essere vittime ed a lamentarsi della loro condizione. Sono tutti uomini e donne forti, dal carattere temprato e mai domo, pronti a contrastare il destino che si trovano di fronte. Il romanzo di Ranieri, come tanti altri libri delle edizioni Ursini, ha il profumo intenso della genuinità, della magia di un tempo che non ha tempo, di una connotazione realistica che esce dal perimetro geografico di una comunità e di una famiglia per diventare veicolo di riflessione e di crescita sociale e umana. Un buon libro, insomma, che si colloca in quel filone della “letteratura dell’appartenenza e del senso dei luoghi”, tanto caro a Carmine Abate e a Vito Teti, altri due illustri autori calabresi dei nostri giorni.