Tropea: gli studenti incontrano i familiari vittime della ‘ndrangheta

Vibo Valentia Attualità

Sabato 26 Novembre, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità “L’isola che non c’è”, gli Studenti dell’Istituto Superiore di Tropea, nel corso delle Assemblee Studentesche di Istituto, incontreranno testimoni significativi di legalità quali i familiari di vittime della ndrangheta.

E’ solo l’avvio di uno dei tanti percorsi seguiti dagli allievi della scuola tropeana nella dimensione della cittadinanza attiva e della diffusione della cultura della legalità.

L’evento, realizzato grazie alla collaborazione dell’ ”Associazione Familiari di vittime innocenti della mafia”, coordinata a livello provinciale da Matteo Luzza nell’ambito della sezione “Libera Memoria” di Libera- Vibo, proseguirà nei mesi a venire, consentendo agli studenti di riflettere su esperienze forti e significative di contrasto alla criminalità organizzata in preparazione del 21 Marzo, giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di mafia.

L’incontro di sabato prossimo vedrà, nei vari indirizzi di studio dell’Istituto, la presenza di Stefania Grasso, figlia di Vincenzo Cecè , commerciante, assassinato a Locri e di Mario Congiusta, papà, di Gianluca ucciso a Siderno.

La cittadinanza è fatta di libertà, di diritti e di doveri e non è uno stato acquisibile una volta per tutte ma piuttosto un percorso costante di impegno, di partecipazione e di responsabilità. - dichiara il dirigente scolastico Prof.ssa Beatrice Lento - Riflettere sui vissuti dei familiari di vittime innocenti della ndrangheta è importante per comprendere ancora meglio il valore della persona ed il disvalore di tutto ciò che si contrappone ai fondamentali diritti umani”