Papa Francesco è morto: “è tornato alla casa del padre”
Alla 7:35 di questa mattina Papa Francesco “è tornato alla casa del Padre”. L’annuncio della morte del Santo Padre intristisce questo lunedì di Pasquetta e annichilisce le speranze di quanti si erano entusiasmati per una sua ricomparsa, in pubblico, e dunque felici per una sua possibile pronta ripresa.
A confermare il decesso, durante una diretta da casa Santa Marta convocata d’urgenza, è stata la Sala Stampa della Santa Sede, riportando le parole con il Cardinale Kevin Farrell ha annunciato la triste notizia: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco”
“La sua vita tutta intera - ha poi aggiunto l’alto prelato - è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”
La vita di Bergoglio
Jorge Mario Bergoglio, aveva 88 anni, era nato il 17 dicembre 1936 da genitori emigranti piemontesi. Il papà, Mario, era un ragioniere delle ferrovie, a Buenos Aires, la mamma, Regina Sivori, una casalinga che accudiva cinque figli. Il Santo Padre è cresciuto in un quartiere di italiani, al 531 di calle Membrillar, nel barrio Flores della capitale argentina.
Diplomatosi perito chimico ebbe poi la vocazione entrando in seminario ed a 21 anni iniziando il noviziato della Compagnia di Gesù a Cordoba (era il 1958).
Il suo nome tra i “papabili” comparve per la prima volta nel conclave del 2005, quando fu poi eletto Ratzinger, Papa Benedetto XVI, che poi, come noto, decise di dimettersi aprendo ad un nuovo conclave con cui i cardinali - per lo più eletti da Papa Wojtyla e dallo stesso Ratzinger - scelsero Bergoglio per il soglio pontificio: era il 13 marzo del 2013.
Il pontificato del 266mo papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8o sovrano dello Stato della Città del Vaticano, durerà poco più di 12 anni.
Il rivoluzionario
Francesco, dopo aver trascorso 38 giorni in ospedale, al Gemelli di Roma, per una polmonite e poi dimesso, sembrava avviarsi ad una seppure lenta ripresa. Negli ultimi giorni aveva anche scelto di ritornare tra la sua gente come ieri, giorno di Pasqua, quanto è apparso in papamobile in piazza San Pietro.
Il suo pontificato, non è stato certo dei più semplici, soprattutto per le sue diverse aperture come quella ai divorziati, agli omosessuali, ma anche verso le donne, a cui ha aperto ruoli da secoli riservati ai cardinali.
Non ha mai dimenticato, i fragili, i poveri, i migranti, non a caso scelse come suo nome quello del poverello d'Assisi, anche lui un “rivoluzionario” e mai lascerà sole le “periferie”, geografiche ma soprattutto esistenziali.
Dunque, non solo primo Papa di nome Francesco, ma anche primo Papa gesuita della storia del Vaticano, primo Papa non europeo da oltre 1200 anni, primo Papa ad arrivare dall’altra parte del Mondo, dal continente Americano.
La sua gente
E soprattutto un innovatore: alleggerisce riti e paramenti liturgici, sfida abitudini secolari, sceglie come cardinali i pastori che lavorano negli angoli più sperduti della terra, dalla Mongolia alla Papua Nuova Guinea; lava i piedi a detenuti, migranti, transessuali, e lascia che la zona del Vaticano diventi un porto accogliente per i tanti senzatetto di Roma.
Un pontificato, dunque, improntato anche agli ultimi, agli emarginati, e che vivrà con un rapporto diretto con la gente che non perderà occasione di salutare, abbracciate, finanche telefonare e andare a trovare a casa.
“Vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso”, sono state le sue parole, nel 2013, affidate ad una prima intervista da Pontefice rilasciata a La Civiltà Cattolica.
Occhiuto: “Pastore degli ultimi”
“Uomo di pace e di misericordia, Pastore degli ultimi, dall’immensa umanità. Il Pontefice giunto dalla fine del mondo che ha guidato la Chiesa con coraggio, carisma, e innovazioni rivoluzionarie. A Dio. Buon viaggio Papa Francesco”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.