Pd, Guccione: “Rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono lo svolgimento del servizio di vigilanza idraulica”

Calabria Attualità

“E’ veramente paradossale e assurdo che in Calabria il maltempo abbia già causato centinaia di milioni di euro di danni e la Regione continui ad avere a propria disposizione circa 300 lavoratori idraulici che, con contratto part-time, possano essere utilizzati dall’Afor solo per tre giorni alla settimana. Come se ci si potesse mettere d’accordo con il Padreterno e stabilire, insieme a Lui, in quali giorni deve piovere e in quali, invece, deve splendere il sole!”.

E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione.

Lo scopo del servizio di sorveglianza idraulica –prosegue Guccione- è quello di garantire un servizio stabile di vigilanza, sorveglianza e polizia idraulica e di servizio di piena che, nella fase di allerta, osservi in maniera diretta e continuata i livelli idrici e, nella fase di allarme, assolva servizi di protezione civile, atti a scongiurare danni a persone e a cose e tutto ciò l’Afor non è in grado di garantirlo. Ma non è in grado di assicurare nessuna gestione delle attività di ispezione effettuate dai sorveglianti e dagli ufficiali idraulici perché non è in grado di collegare i dati raccolti ad un sistema informativo, essenziale per qualsiasi attività di prevenzione al rischio idrogeologico e alla salvaguardia delle popolazioni calabresi”.

“L’8 settembre del 2011–ricorda il Consigliere regionale del Pd- insieme ai colleghi Censore, Aiello e De Gaetano abbiamo chiesto al Presidente Scopelliti e all’assessore Gentile che i servizi di sorveglianza idraulica, così come avviene in tutta Italia, siano allocati nell’Autorità di Bacino regionale, l’unico e solo ente preposto a gestire tale attività nell’arco delle 24 ore dell’emergenza in atto.

L’articolo 2 della legge regionale n. 35 recita, infatti, così: “l’Autorità di Bacino opera al fine di perseguire l’unitario governo dei bacini idrografici, indirizza, coordina e controlla le attività conoscitive di pianificazione, di programmazione e di attuazione inerenti ai bacini idrografici di propria competenza”.

“Perchè la Calabria non venga più additata, come spesso accade –conclude Guccione- come la “regione-cenerentola” del Paese, è necessario che, con urgenza, si rimuovano tutti gli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento delle attività del servizio di vigilanza e sorveglianza idraulica, in conformità alle leggi vigenti in materia”.