Sanità. Mirabelli su incontro a Palazzo Alemanni sul piano di rientro

Calabria Salute

Dichiarazione del Consigliere Regionale Rosario Mirabelli, in merito all’incontro che si è svolto ieri a Palazzo Alemanni durante il quale il presidente Scopelliti, nella qualità di Commissario ad Acta, ha incontrato i sindaci di Trebisacce, Praia a Mare, Alessandria del Carretto e amministratori dei territori serviti dagli Ospedali di Trebisacce e Praia a Mare. Durante l’incontro Scopelliti e il sub commissario D’Elia hanno illustrato le linee guida riguardanti la riconversione delle strutture di Trebisacce e Praia a Mare.

"Di fronte ad eccezioni forti e sostanziali sollevate durante l’incontro di ieri, la Regione replica con risposte evanescenti e poco chiarificatrici. Al legittimo risentimento delle popolazioni penalizzate da un piano di rientro discutibile, la Regione risponde con l’azzeramento della risposta sanitaria, al punto di renderla priva di efficacia, trasformando ospedali efficienti in semplici poliambulatori, con punti di primo intervento. Si usano grandi paroloni senza conoscerne il senso, senza sapere che un Pronto Soccorso va integrato con un reparto di Medicina Generale. Si parla tanto di qualificazione professionale e di emigrazione sanitaria che è la voce di spesa più grossa e che comporta anche un disavanzo annuo che oscilla da 220 a 240 milioni annui. Consigliamo al commissario ad acta e ai suoi fidi collaboratori di analizzare singolarmente le voci per patologia: i posti letto tolti (contravvenendo ad una norma nazionale che prevede il 3 per mille dei posti letto e non il 2,5 applicato con i decreti legge 18 e 106) andrebbero ridistribuiti per potenziare quei settori che comportano patologie per le quali la gente va fuori a curarsi. L’emigrazione dicono che sia al 4 per cento: verificheremo questi dati all’indomani della chiusura dei presidi di Praia a Mare e Trebisacce. In realtà assistiamo ad un completo indebolimento della risposta sanitaria nella provincia di Cosenza, ad una inadeguata politica sanitaria non omogenea per il territorio e che registra carenze sostanziali con assenze quali urologia, gastroenterologia, oculistica e altro. Dobbiamo registrare purtroppo che di fronte alle legittime preoccupazioni sollevate dalle popolazioni, dai sindaci, dai comitati e anche dai pochi consiglieri regionali certamente non di maggioranza, c’è l’incapacità a poter intervenire per correggere macroscopici sbagli di impostazione contenuti nei decreti legge 18 e 106 e nell’atto aziendale del Direttore generale Scarpelli, frutto senza dubbio di una totale insensibilità nei confronti della provincia di Cosenza. Bisogna avere coraggio di chiedere se c’è la possibilità di venire incontro alle esigenze della popolazione, di modificare o integrare a quelle parti che possono ridare più forza alla sanità calabrese. Nella speranza che l’arroganza di qualche commissario tecnico non prevalga sul buon senso che dovrebbe invece essere al centro dell’azione politica del commissario ad acta, nonché governatore Scopelliti. Per cui aspettiamo di capire in che cosa consiste concretamente questa paventata, ma auspicabile apertura parziale di cui si prende atto dalla stampa regionale calabrese.

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