Sel, Bovalino: “Proposte per il dissesto idrogeologico”
"Il continuo verificarsi di episodi drammatici di frane alluvioni al comparire delle prime piogge pone in evidenza la necessità di fare un’analisi seria della situazione idrogeologica soprattutto in Calabria dove la quasi totalità del territorio è interessata da fenomeni di dissesto idrogeologico. - Comunica una nota di Sinistra, Ecologia e Libertà - La vulnerabilità del territorio calabrese al rischio idrogeologico è storicamente nota, infatti Giustino Fortunato già nel secolo scorso definì la Calabria “uno sfasciume pendulo sul mare“. A questa vulnerabilità si sono aggiunti una diffusa cementificazione delle aree adibite un tempo alle piene dei fiumi, una dissennata gestione del territorio con deviazioni di fiumi, cementificazione degli argini e deforestazione. La gran parte dei comuni calabresi è a rischio di alluvione, frane e dissesti di vario genere: non c’è alcun dubbio che questa sia l’opera pubblica più urgente e importante per il nostro Paese, per la Calabria e la fascia Jonica. Come SEL proviamo ad avanzare alcune proposte concrete agli operatori del settore, agli enti locali, alla protezione civile, alle associazioni ambientaliste e ed economiche. E le avanziamo anche al Governo Monti appena insediato. - Continua - Pensiamo che tra economia ed ecologia ci siano molti più intrecci di quel che l’economia classica, sbagliando, ha sempre pensato, e sicuramente un territorio sicuro per i cittadini e per le attività produttive è la condizione prima di qualsiasi sviluppo possibile.
Inoltre riteniamo che proprio la grande attenzione che tutti dobbiamo prestare alle risorse scarse e a come le spendiamo sia un’ altra ragione che dovrebbe indurre ad esaminare con urgenza questo importante settore : servirebbero 40 miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio italiano e dieci anni di tempo, negli ultimi venti anni sono stati investiti solo 400 milioni. - Conclude la nota - A fronte di ciò dal dopoguerra ad oggi per interventi e indennizzi a disastri avvenuti e dunque a posteriori sono stati spesi 52 miliardi di euro e se contiamo anche i terremoti la spesa arriva a 213 miliardi. Possiamo andare avanti ancora in questo modo? Noi pensiamo di no e proveremo a dire la nostra con proposte concrete nel corso dell’iniziativa che si terrà a Bovalino, mercoledì 30 novembre alle h. 18:00, nella sede Unla a Piazza Mercato."