L’assessorato alle pari opportunità di Catanzaro sostiene il “Centro Aiuto Donna”
Il “Centro aiuto donna”, attivato a Catanzaro da quasi due anni, potrà proseguire la sua attività e lo potrà fare anche grazie alla sensibilità dell’assessore alle Pari Opportunità Stefania Lo Giudice. Quest’ultima, infatti, ha inteso rifinanziare il servizio che dà sostegno alle donne e ai loro figli che subiscono violenza. Questa mattina l’assessore, presente Don Piero Puglisi, presidente della Fondazione “Città solidale” che gestisce il centro, e il dirigente del settore Giuseppina Casalinuovo, ha spiegato alla stampa perché ha inteso sposare l’iniziativa. “Non ho avuto alcun dubbio – ha spiegato Lo Giudice – nel prodigarmi per garantire le risorse necessarie affinché l’esperienza non si interrompesse. L’amministrazione Traversa vuole portare avanti una politica a sostegno delle donne e delle fasce deboli e il centro dà un reale aiuto a chi è vittima di abusi. Non solo. Le donne che rischiano possono trovare ospitalità e protezione nelle strutture che la Fondazione Città Solidale mette loro a disposizione. Inoltre – ha proseguito l’assessore – c’è tutto un lavoro di supporto che consente di far riacquisire l’autostima, e dunque la voglia di vivere, in chi ha subito violenza”. Lo Giudice ha anche sottolineato l’importanza “della sinergia positiva tra tutte le istituzioni”, visto che il “Centro aiuto donna” potrà contare, per la prossima annualità, anche sull’appoggio di Regione e Provincia: “Superiamo così – ha concluso – i tagli alle risorse che stanno caratterizzando questa fase amministrativa in tutto il Paese”. L’assessore ha poi ricordato l’attività di prevenzione che svolgono gli operatori del Centro anche e soprattutto attraverso una serie di incontri realizzati nelle scuole cittadine.
Dal canto suo Don Piero Puglisi ha evidenziato come il servizio sia a disposizione non soltanto della città di Catanzaro ma anche dei 30 comuni del suo comprensorio e ha ribadito l’importanza di poter accogliere le donne in difficoltà in due strutture protette: “Il Rosa e l’azzurro, con 14 posti a disposizione spesso insufficienti per le richieste che abbiamo – ha detto – e La Maddalena”. Su quest’ultima struttura Don Piero ha lanciato un appello: “Resterà aperta fino al 31 dicembre. Poi c’è il rischio che, in assenza di finanziamenti, debba chiudere. Un vero peccato perché accoglie una molteplicità di persone che vivono diversi disagi, non soltanto legati alla violenza ma anche alla povertà”. Il sacerdote ha poi illustrato più nel dettaglio le attività del “Centro aiuto donna”, in cui operano una psicologa, una sociologa, una pedagogista e diversi operatori sociali. “Presto sarà attivo un numero verde al quale rivolgersi 24 ore su 24, ogni giorno alla settimana. Nell’attesa – ha aggiunto – si può contattare lo 0961/881511. Lo sportello è aperto da lunedì al venerdì nella struttura di via XX Settembre al civico26, struttura messa a disposizione dall’assessorato comunale ai Servizi Sociali”. I numeri testimoniano l’importanza di questo servizio: 120 le donne che si sono rivolte allo sportello, 80 delle quali hanno iniziato un percorso di assistenza psicologica. “I numeri – ha spiegato il dirigente Giuseppina Casalinuovo – sono cresciuti col tempo visto che inizialmente c’era una certa diffidenza da parte delle donne. Molto utile è stata la pubblicizzazione dello sportello e ritengo – ha concluso – che l’istituzione del numero verde possa ancor di più portare le donne in difficoltà a contattare le operatrice che svolgono con grande professionalità il loro compito”.