Pd, on. Guccione: “Adesione e sostegno incondizionato allo sciopero di Acri”
“Alcuni mesi scrivemmo una lettera aperta ai sindaci di Acri e San Giovanni in Fiore paventando il rischio che gli ospedali di questi due importanti centri di montagna potessero essere depotenziati. A qualche mese di distanza ci accorgiamo, purtroppo, di essere stati buoni e facili profeti”. E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione. “Per avere conferma di quanto avevamo ragione –prosegue la nota- basta leggere i due Decreti 18/2010 e 106/2011, in cui per l’ospedale di Acri sono previsti 20 posti di Medicina Generale e 16 posti letto multidisciplinari diurni e per il presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore 20 posti letto di Medicina Generale e 8 multidisciplinari diurni.
Attraverso tali decisioni si è decretato, di fatto, non solo il depotenziamento di queste strutture sanitarie, ma addirittura la loro completa chiusura. Questi due ex ospedali, infatti, pur facendo parte della rete per “acuti” insieme agli Spoke e agli Hub (AO Cosenza), rischiano di diventare luoghi insicuri ed inaffidabili sia per gli utenti che per gli stessi operatori sanitari, essendo totalmente assenti in essi strutture complesse. Mancano, cioè, gli ex primari (direttori) e specifiche figure professionali, fondamentali per il supporto tecnico e anche per il Pronto Soccorso. Ciò è ancor più grave in una realtà in cui, sia a causa del precario collegamento viario sia a causa delle avverse condizioni atmosferiche presenti in questi centri per diversi mesi all’anno, il trasferimento dei pazienti in strutture ospedaliere idonee non può avvenire secondo gli standard previsti in casi come questi dalla legge. Tutto ciò appare incomprensibile e assurdo”.
“Ma ancor più incomprensibile –prosegue Guccione- è il motivo per cui solo nella provincia di Cosenza non sia stato previsto nessun Ospedale Generale fornito di Unità Operative di Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia, Ortopedia e Pronto Soccorso h24, che avrebbe potuto rappresentare la soluzione più idonea per San Giovanni, Acri e per gli altri ospedali di montagna sparsi nella nostra regione. La nostra realtà, ancora una volta, è stata ulteriormente penalizzata dalle scelte del Commissario-Presidente Giuseppe Scopelliti a tutto vantaggio della provincia di Reggio Calabria. Alla nostra provincia, che è la più grande della Calabria, sono stati sottratti 200 posti letto per “acuti” che gli spettano secondo il riparto stabilito dallo stesso Commissario per il disavanzo sanitario in Calabria. E’ ora di smetterla e di pensare davvero agli interessi dei calabresi, al di là di dove essi vivono, riducendo gli sprechi e investendo in una sanità che possa garantire sul serio l’affermazione del diritto costituzionale alla cura”.
“Per queste ragioni –conclude il Consigliere regionale del Pd- la manifestazione di domani, 30 novembre, indetta ad Acri in difesa del diritto di tutti i cittadini alla salute ha tutto il nostro appoggio e il nostro sostegno, perché va nella direzione di sconfiggere i privilegi, gli sprechi e le ruberie che in questi anni si sono verificati nella sanità calabrese e chiede la costruzione di un sistema sanitario regionale che si occupi finalmente dei cittadini, garantendogli cure e prestazioni sanitarie di standard europeo”.