Rifiuti. La Forestale sequestra area ad Africo, denunciati 2 fratelli
Gli agenti del Corpo forestale dello Stato del Comando stazione di Brancaleone e Locri hanno denunciato due fratelli residenti ad Africo, M.G., di 30 anni, e M.B., di 36 anni, rispettivamente conduttore e titolare di un allevamento di maiali, e hanno posto sotto sequestro l'area nella quale erano stati sversati i rifiuti dell'azienda. Ai due soggetti sono stati contestati i reati di smaltimento illecito di rifiuti, violazione della normativa paesaggistico-ambientale, nonche' violazioni del codice penale per aver prodotto esalazioni maleodoranti potenzialmente pericolose per la salute dell'uomo. Dalle indagini del Corpo forestale e' emerso che il greto della Fiumara La Verde, una dei piu' importanti corsi d'acqua della provincia di Reggio Calabria, era diventata una vera e propria cloaca a cielo aperto. Migliaia di litri di deiezioni maleodoranti provenienti dall'allevamento industriale di maiali posto a suo stretto ridosso, infatti, venivano sversati in maniera del tutto illegale. Partendo da questa situazione, gli agenti del Comando stazione di Brancaleone e Locri, coadiuvati da un equipaggio del Comando stazione mobile in uso per tali servizi e da personale del Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale dello stesso Comando, sono risaliti ai due fratelli. L'intervento ha riguardato un complesso aziendale di notevoli dimensioni posto in localita' "Chiuse-Distoli", a Caraffa del Bianco. La superficie interessata, infatti, e' risultata pari a circa 6.000 metri quadrati, di cui circa 1.200 occupati da un capannone industriale, all'interno del quale, in 44 box, venivano allevati in maniera intensiva poco piu' di 300 maiali, del valore commerciale presunto non inferiore ai 250.000 euro. Dagli accertamenti eseguiti, e' stato evidenziato che lo smaltimento delle deiezioni, che la vigente normativa inquadra come rifiuti, avveniva senza alcun rispetto della norma. I box dove venivano allevati gli animali, infatti, venivano puliti con acqua corrente che, senza alcun trattamento, finiva direttamente nel greto della Fiumara La Verde attraverso un ingegnoso sistema di condotte, in parte celate alla vista ed in parte poste a cielo aperto. I controlli effettuati nell' azienda hanno riguardato anche le modalita' di allevamento dei maiali destinati al consumo umano, al fine di definire profili di eventuali condotte illecite anche nel settore agroalimentare.