Provincia Crotone. Prati sull’utilizzo dei centri storici
Riceviamo e pubblichiamo comunicato del Vice presidente della Provincia di crotone Ubaldo Prati sui centri storici non adeguatamante valorizzati
La nostra provincia si caratterizza per la presenza di numerosi e apprezzati centri storici, che ne narrano l’evoluzione sociale, culturale ed economica, le trasformazioni urbanistiche ed architettoniche, i passaggi della storia. Essi sono generalmente ben tenuti, ma spesso non adeguatamente valorizzati. Eppure si tratta di una risorsa straordinaria che dovrebbe essere fattore di crescita, di protagonismo territoriale, di iniziativa economica. Invece si stenta ad avviare un intervento sistemico, concertato, che dei centri storici crotonesi faccia un aspetto unificante e qualificante di un progetto di riscoperta e ricostruzione della nostra identità. Si assiste ad un uso dei centri storici puramente utilitaristico, senza un aggancio con un’idea più alta della loro funzione. Si stenta a far capire che un centro storico è l’anima della comunità, è la sua vicenda storica, racchiude i suoi valori più antichi, spesso li testimonia senza che ce ne sia consapevolezza. L’abuso della circolazione automobilistica ha fatto dimenticare il fascino della passeggiata dentro le mura, il gusto di scoprire un dettaglio o un aspetto caratteristico, la suggestione dell’incontro con la propria storia e con l’umanità che ci vive intorno, la civiltà dello scambio di parole, di esperienze, di sensazioni che avviene quando nessuna barriera metallica impedisce di relazionarsi con il prossimo. Anche la difficoltà di consentire ai bambini un’immersione libera nell’ambiente urbano che li ospita, di abituarli allo sguardo attento e non distratto, alla comunicazione, alla comprensione e alla “lettura” della città, dovrebbe essere un motivo serio di riflessione sui limiti che una gestione poco lungimirante dei centri storici pone alla formazione della personalità, all’accettazione di una rete sociale che è fatta di conoscenze, di scoperte, di odori, sapori, colori, di vita quotidiana declinata in una miriade di abitudini, di stili, di interessi. A mio parere potrebbe essere utile cogliere l’opportunità delle imminenti festività natalizie per adottare provvedimenti che vadano nella direzione suggerita dalle considerazioni fin qui svolte. Una decisione sicuramente proficua e saggia sarebbe la chiusura dei centri storici per tutto il periodo delle feste, adeguatamente accompagnata da iniziative culturali, da mostre artigianali ed enogastronomiche, da esposizioni commerciali, da misure, insomma, che recuperino il senso della vita comune, l’importanza di riconoscersi parte di una storia antica e attuale, la bellezza dei luoghi e il loro linguaggio. Ma in mancanza di ciò è auspicabile, ed in tal senso rivolgo un invito aperto a tutti i cittadini, che ci si astenga al massimo dall’uso delle automobili in questo periodo, proprio per avviare, sia pure temporaneamente, comportamenti che facilitino l’assunzione e la pratica di nuovi valori nella nostra esistenza quotidiana e nelle relazioni con l’ambiente in cui si svolge ogni nostra attività.