Bianca Rende (MPA) sulla manifestazione a Roma “Se non ora quando”

Cosenza Politica

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Bianca Rende, Coordinatrice regionale del Movimento per le Autonomie (MpA) in merito alla manifestazione che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma 2Se non ora quando"

“È un bene che le donne pongano il tema delle politiche a loro dedicate fuori dai periodi di campagna elettorale e, specialmente, in un momento così nevralgico per la storia del Paese, in cui si dovranno porre le premesse per la sua ripresa politica ed economica. A questo proposito è importante conoscere quale sia in Calabria lo stato del confronto e della mobilitazione dei Comitati locali di donne formatesi all’indomani della grande manifestazione del 13 febbraio. Perché sarebbe il caso che quella forza, che già tanto ha prodotto, dando la prima spallata al governo Berlusconi, ritorni a farsi sentire con forza anche in Calabria per una maggiore presenza delle donne nei luoghi politici, del lavoro, manageriali e non solo nei ranghi dell’assistenza familiare cui oggi sono dedicate. La manovra che approderà alle Camere in queste ore chiede alle donne un grande sacrificio, senza, per il momento, offrire un’adeguata risposta a quelle che sono ormai le loro richieste storiche. L’innalzamento dell’età pensionabile pesa soprattutto sulle donne che spesso, dopo l’impegno lavorativo di una vita, abbracciano il ruolo di nonne e di cura dei familiari non autosufficienti. Rinviare di sette anni l’uscita dal lavoro aggrava il problema della conciliazione e della sostenibilità economica della non autosufficienza, essenzialmente addossata, in Italia, sulle famiglie. Si tratta di un sacrificio necessario, certo, anche per allinearsi agli standard europei (dove però ben altri sono i servizi alla famiglia!), ma in cambio, poco o nulla viene concesso a quel pink new deal che dalla piazza di domenica a Roma le donne del SNOQ hanno rilanciato: ripartire dalle donne, utilizzare i risparmi dell’aumento delle età pensionabile per la creazione di un welfare moderno, non più basato sulla famiglia e sul lavoro domestico femminile, per il finanziamento massiccio di nuove infrastrutture sociali, servizi di qualità, sostegno concreto alla maternità, flessibilità nel lavoro. E’ urgente che l’Italia torni a crescere e che lo faccia tramite il lavoro dei giovani e delle donne. Questo vale soprattutto nel Mezzogiorno, che continua ad essere il bacino di giovani talenti più trascurati e costretti, dunque, ad una nuova, copiosa, emigrazione. Lo sconto Irap contenuto nella manovra è un buon segnale, ma non è sufficiente. E’ necessario spingere fortemente per l’approvazione di un grande piano per l’occupazione che risollevi il Paese dal pantano in cui è precipitato e che ridìa chance al Mezzogiorno di riallinearsi ad un orizzonte di modernità. Da questo punto di vista, effetti senz’altro positivi nella vita di tante giovani donne calabresi – di una regione, cioè, tra le più povere d’Italia e con il più alto tasso di disoccupazione giovanile – potrà avere la Misura del “reddito minimo garantito”, già annunciata dal Ministro Fornero tra le innovazioni che intende imprimere alla materia lavoristica”.



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