Lettere. Concorso di avvocato ed uso dei cellulare in sede di esame
Riceviamo e pubblichiamo.
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Sig. Direttore,
a lei ed a tutte le redazioni dei giornali di stampa e tv italiane il mio sfogo pubblico a tutela delle decine di migliaia di candidati che ogni anno partecipano all’esame di avvocato, che si svolge presso ogni Corte d’Appello, compresa la sua. Non capisco l’accanimento di certe “penne e tastiere saccenti”, che parlano di un fenomeno di cui nulla sanno, se non il sentito dire o il luogo comune.
Tanto si parla, in modo interessato, di centinaia di migliaia di avvocati operanti che causano il dissesto della giustizia e per questo se ne chiede la riduzione. Tanto si è parlato di Catanzaro con i compiti fotocopia. Tanto si è parlato delle tracce conosciute in anticipo su internet.
Quest’anno queste “penne e tastiere saccenti” hanno pensato bene di montare il caso dei cellulari nelle sedi di esame. Strumento per farsi dettare l’elaborato. Anzi qualcuno si è spinto fino a dire che questo malcostume o lassismo è proprio dell’Italia meridionale.
Se bastasse questo a far passare l’esame !! Sono rimasto colpito come a Salerno i candidati siano stati trattati da terroristi e sottoposti al controllo del Metal Detector. Certo è che queste penne saccenti pensano bene di non toccare i poteri forti e, giusto per scrivere, se la prendono con la parte più debole, ossia: i candidati.
Non si sognerebbero mai di scrivere che se trucchi ci sono, essi si annidano nelle commissioni d’esame fatti da avvocati principi del foro, magistrati incorruttibili e dotti professori universitari. Questi “giornalisti”, bocca della verità, mai direbbero che la Commissione nazionale per l’esame di avvocato del 2010 è stata denunciata, in quanto la presidenza dava adito a dubbi circa la sua nomina. Mai direbbero che la 1ª sottocommissione di esame di Palermo 2010 è stata denunciata per aver dichiarato falsamente che i compiti sono stati corretti, mentre invece questi sono stati resi immacolati. Mai direbbero che il Tar di Lecce è stato denunciato in quanto lo stesso, in presenza di ricorsi simili contro i giudizi negativi dati alle prove scritte, ha adottato decisioni difformi.
Spero che la prossima volta, quando qualcuno oserà scrivere sul concorso di avvocato, si affidi ad un esperto o attinga le notizie da chi ha esperienza acquisita in 15 anni di partecipazione, tramutata in un libro e in un portale web, contenente tutto ciò che riguarda la tematica. Per esempio chiedere al dr. Antonio Giangrande o attingere le notizie sul suo portale web www.controtuttelemafie.it o visionare i filmati sul canale you tube “malagiustizia”.
Antonio Giangrande, Presidente Associazione Contro Tutte Le Mafie Onlus
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