Vibo Valentia, benefici fiscali per le imporese che investono nel cinema
Un’occasione per gli imprenditori di entrare a far parte del mondo del cinema, investendo nella produzione di un film, promuovendo la propria azienda e spalancando le porte ad una ricaduta per sé e per il proprio territorio che comporta benefici sia sul piano economico che dell’immagine. Si tratta del tax credit, o credito d’imposta, che è una normativa con la quale si dà la possibilità a singole aziende di entrare a far parte della produzione di un film investendo un capitale a scelta, ed ottenendo un finanziamento pari al 40% col quale si coprono le spese di Iva, Irpef, Irap, previdenza e assicurazione.
I dettagli sono stati illustrati nel corso del secondo e ultimo convegno organizzato all’interno del Calabria film festival al quale hanno preso parte gli assessori regionali Mario Caligiuri (Cultura) e Antonio Caridi (Attività produttive), il presidente della Fondazione Calabria film commission, Gianluca Curti, l’assessore comunale allo Spettacolo, Pasquale La Gamba, i componenti dell’Anica Rossella Mercurio e Ludovica Baldan.
Hanno partecipato all’incontro, portando la propria testimonianza, anche il produttore romano Cristiano Bortone, il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Cosenza, Maurizio Napolitano, e l’imprenditore calabrese Giampaolo Rizzo. L’incontro è stato moderato da Pasquale Gallo, dell’ufficio legale della Fondazione. Bortone, Napolitano e Rizzo sono stati i protagonisti di un riuscito esempio di sfruttamento del tax credit, producendo il film “10 regole per far innamorare”, con Vincenzo Salemme. Il dibattito si è avvalso anche dei contributi di Antonio Gentile, presidente di Confindustria Vibo, e di Giuseppe Pedà, vicepresidente nazionale Giovani Confcommercio.
Ad aprire i lavori l’introduzione dell’assessore Caligiuri: «Basarsi sulla cultura - ha detto - non è un vezzo, ma una necessità economica. In questo campo siamo i primi a livello mondiale, la Calabria è un museo a cielo aperto. La politica che è stata intrapresa dal governatore Giuseppe Scopelliti - ha proseguito - va nella direzione della valorizzazione del nostro patrimonio culturale, così come l’opera della Fondazione che ha portato la nostra regione a festival internazionali come Roma e Venezia».
L’assessore La Gamba ha ringraziato per l’occasione «offerta alla città e agli studenti che hanno così potuto affrontare i temi della legalità e del cinema confrontandosi con artisti di calibro internazionale». Rossella Mercurio, dell’ufficio tax credit Anica (Associazione nazionale industria cinematografica e audiovisiva), ha spiegato il lavoro che stanno svolgendo per divulgare alle aziende questa grossa opportunità per investire, arricchire il mondo del cinema e spalancare la porta ad entrate che, tra l’altro, verrebbero tassate al 5% e non al 45.
Ludovica Baldan è andata nel dettaglio: «Il tax credit è uno strumento col quale si entra in una produzione e se ne sfruttano i benefici che ne conseguono». Ecco qualche esempio: se si investono 100mila euro, 40mila sono di credito d’imposta, quindi l’esborso per un privato imprenditore è di 60mila euro. Più il film incassa in sala e nelle pay tv, più, in proporzione a quanto contrattualizzato, l’investitore esterno introita. Anche se l’incasso totale del film dovesse essere meno del suo costo di produzione, l’investitore rimarrebbe comunque al sicuro perché la buona parte del suo investimento verrebbe garantita, appunto, dal tax credit. Senza contare, poi, la possibilità per l’imprenditore di vedere il suo marchio in ogni proiezione del film fino a quando verrà trasmesso da ogni mezzo di comunicazione.
Ogni informazione dettagliata è possibile richiederla direttamente all’Anica, con sede a Roma, tramite telefono e internet, oppure facendo riferimento alla Fondazione Calabria film commission.
Il presidente Curti ha tenuto a sottolineare l’importanza dei fondi alla cultura e l’investimento nel settore: «E’ provato - ha ribadito più volte - che ogni euro speso su un territorio ha una ricaduta pari a 5/6. Prima di tutto si agevolano commercianti e imprenditori del luogo dove un film, in questo caso, viene realizzato. Poi c’è un grandissimo ritorno di immagine, perché i turisti che vedono i luoghi ripresi nei film hanno poi la curiosità di andare a visitarli. È un processo virtuoso che, se innescato, è in grado di rilanciare l’economia di un determinato territorio».
Infine l’intervento dell’assessore Caridi: «Questi che ruotano intorno al cinema sono scenari diversi che creano economia e immagine. La Calabria ha convissuto con la crisi, quindi può essere uno sprone per ripartire e farlo meglio di altri».
A questo incontro, come agli altri e a tutte le proiezioni e i dibattiti della mattina, hanno preso parte anche i ragazzi delle scuole vibonesi. In questa occasione è stata presente la quinta AL del liceo “Capialbi”, accompagnata dalla professoressa Daniela Rotino. A loro sono andati i ringraziamenti, oltre che di Curti, anche di Rosanna Gambardella, responsabile del coordinamento tra il festival e le scuole, la quale ha voluto ringraziare anche l’assessorato provinciale alla Cultura per la disponibilità dimostrata sia nel rapporto con gli istituti che nella logistica, in questi quattro entusiasmanti giorni di manifestazione.