Provincia Vibo: Pisl, il presidente De Nisi replica all’ex assessore Barbieri
«La strumentalizzazione di una questione operativa, mi costringe a replicare alle affermazioni di Barbieri che non si fa scrupolo di screditare non soltanto il lavoro di tante persone impegnate nella presentazione dei Pisl, ma anche l’attività che egli stesso ha svolto quando rivestiva la carica di assessore». Il presidente Francesco De Nisi (foto) rispedisce al mittente le critiche mosse dall’ex assessore Paolo Barbieri, che recentemente ha giudicato negativamente l’esito delle procedure per la presentazione dei Progetti integrati di sviluppo locale, conclusasi il 12 dicembre scorso con l’invio alla Regione delle proposte finanziabili. «Barbieri accusa la Provincia di non aver sfruttato al meglio i Pisl, di aver presentato un solo progetto e, in sintesi, di aver fatto sfumare questa opportunità - continua De Nisi -. Innanzitutto, è bene ricordare che dalla sostituzione di Barbieri in giunta fino alla presentazione dei progetti è passato poco più di un mese. Un mese durante il quale, si presume, la Provincia avrebbe demolito il lavoro svolto anche da Barbieri, che quando era in carica ha gestito la fase concertativa relativa all’elaborazione dei progetti. Ovviamente non è così, e non soltanto per l’improbabile tempistica, ma perché i Pisl coinvolgono decine di soggetti pubblici e privati, tra Comuni, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati. Barbieri, dunque, ha una considerazione di se stesso troppo alta se crede davvero che la sua assenza abbia potuto compromettere la corretta presentazione delle proposte».
Nel merito della questione, poi, il presidente precisa: «Il bando regionale non affida alla Provincia un primato nella progettazione complessiva, ma soltanto un compito di coordinamento territoriale. L’Amministrazione provinciale, quindi, ha fatto la sua parte fino in fondo, come ente capofila del progetto sulla mobilità intercomunale (completamento e messa in sicurezza della Tangenziale Est, ndr) e come partner negli altri progetti finanziabili, dove a fare da capofila sono diversi Comuni». Poi, la conclusione: «La verità è che Barbieri non ha resistito alla tentazione di gettare fango su una procedura trasparente e concertata con tutti i soggetti coinvolti, anche a rischio di sporcare il suo stesso lavoro, che però oggi non può più rivendicare perché fuori dall’esecutivo provinciale. Inoltre, le sue critiche sembrano figlie di una mentalità ormai desueta e deleteria, che tanti danni ha fatto in passato, quando il potere politico coincideva con la possibilità di gestire in prima persona il denaro, distribuendolo agli amici e agli amici degli amici. Oggi, invece, ciò che conta è il risultato finale, cioè l’utilizzo efficace delle risorse per creare sviluppo, che può scaturire soltanto da una programmazione condivisa e da una concreta collaborazione tra i soggetti pubblici e privati coinvolti nella crescita socio-economica del territorio».